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Papa Francesco: il telefono come missione

Lunedì ha chiamato una donna argentina vittima di uno stupro, che gli aveva scritto una mail. Ma ormai quella di Bergoglio è diventata una sorprendente consuetudine. Davanti a un caso che lo colpisce, prende il telefono e chiama. «Per papa Francesco nessuno è nessuno», ha scritto Furio Colombo.

di Giuseppe Frangi

L’ha chiamata ieri, direttamente al suo cellulare. Alejandra Pereyra, argentina, 44 anni, aveva scritto al papa una mail per raccontare il suo caso e il Papa, com’è ormai diventata consuetudine, ha preso il telefono e l’ha chiamata. Alejandra aveva raccontato di essere stata vittima di uno stupro da parte di un poliziotto e di continue minacce dopo la denuncia fatta. «Mi sento sola» aveva confessato nella mail. «Non sei sola», le ha garantito il Papa dall’altra parte della linea.

Giovedì scorso era stato Stefano Cabizza, studente padovano di 19 anni a ricevere una telefonata. Aveva lasciato una lettera per il Papa a Castel Gandolfo. Puntuale è arrivata la risposta, dalla sua viva voce. Lo aveva chiamato una prima volta senza trovarlo in casa; ci ha riprovato alle 17 con successo: «Sono Papa Francesco, diamoci del tu. Faceva così anche Gesù con gli apostoli, perché erano amici. Anch’io e te siamo amici», gli ha detto.

Il 7 agosto scorso, per trovare Michele Ferri, fratello di Andrea, un titolare di impianti di benzina ucciso a Pesaro due mesi fa, il papa aveva dovuto far squillare il cellulare ben tre volte. Michele, da anni costretto a vivere su una carrozzina, aveva scritto una lettera a Francesco piena di dolore e di amarezza: «Ti ho sempre perdonato tutto. Questa volta no, Dio, questa volta non ti perdono». Il Papa parlandogli ha confessato di aver pianto dopo aver letto quella sua lettera. Michele incredulo e felice per l’inattesa chiamata ha osato chiedere al Papa di telefonare anche alla mamma. E il telefono della signora Rosalba è davvero squillato alle 11 di lunedì scorso. «Signora, sa che sono anch’io del ‘36 come lei», ha detto subito amichevolmente papa Francesco per sciogliere l’atmosfera.

Poi bisognerebbe raccontare le tantissime telefonate fatte agli amici, come Mery Alfonso, la libraia di via della Conciliazione, da cui il cardinal Bergoglio andava spesso a a fare scorta. Lei gli aveva regalato un libro del cardinal Kasper e lui cortesemente aveva chiamato per ringraziare, stando pazientemente in attesa prima che la rintracciassero.

La telefonata è diventata un po’ l’emblema dello stile di Papa Francesco. Un Papa che sin dall’inizio ha fatto chiaramente capire di non voler restare ostaggio delle regole rigide del protocollo perché sente bisogno del contatto umano diretto come dell’aria che si respira. Francesco rappresenta qualcosa di assolutamente inedito: è un’autorità indiscussa, ha un successo mediatico che ha pochi paragoni, ma vive e si atteggia come se tutto questo non lo condizionasse minimamente. Così riesce ad essere lo stesso – cioè se stesso – sia quando deve rivolgersi a milioni di giovani assiepati sulla spiaggia di Copacabana, sia quando parla a tu per tu, come un vecchio amico, con la povera mamma di Pesaro.

È un Papa che anche quando ha davanti una grande massa di fedeli, è come se riuscisse a stabilire un filo diretto con ciascuno. È lì per tutti, ma è lì soprattutto per ognuno. Come riesce in questo? Una bella risposta l’ha trovata qualche giorno fa un giornalista che certo non può essere tacciato di “papismo”. «Per Papa Francesco nessuno è nessuno», ha scritto Furio Colombo. E Dio per lui non è uno che fa prediche o proclami, ma è uno che parla a tutti, a cui piace fare amicizia e anche conversare.

È proprio così. È questa straordinaria simpatia istintiva per le persone, che muove Papa Francesco. Che lo fa essere così umano e naturale nei rapporti, soprattutto quando si trova davanti a qualcuno che lo cerca, che ha bisogno, che lo domanda. Per questo la rinuncia alle regole del protocollo non è una trasgressione ma solo un annullamento delle distanze. Il Papa resta il Papa. Ma, per ciascuno è come aver scoperto di un grande amico imprevisto. Capace di prendere il telefono, se sa che hai bisogno di sentire la sua voce.

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