Non profit

Marcia della pace: la posizione dell’Agesci

Contro ogni probabile strumentalizzazione politica. Per ribadire il sì alla pace e alla non violenza. E per lasciare il mondo un po' migliore di quanto lo si è trovato

di Daniela Romanello

L’Agesci – Associazione guide e scuot cattolici italiani ribadisce con fermezza la propria adesione alla Marcia della pace Perugia-Assisi del 14 ottobre 2001. Condanna ogni forma di strumentalizzazione politica, ritenendola del tutto estranea alla tradizione ventennale della manifestazione, che ha sempre rappresentanto un’ideale di pace, dialogo e confronto fra le genti, attraverso uno spirito di collaborazione, indipendentemente dalle diverse posizioni politiche e culturali. Così si sono espressi oggi in un comunicato i presidenti del Comitato centrale dell’Agesci, Grazia Bellini ed Edo Patricarca. Che sotto lo slogan “La guida e lo scout sono amici di tutti…” hanno continuato: “Per l’Agesci partecipare alla Marcia della pace del 14 ottobre vuol dire testimoniare in modo concreto il nostro SI alla pace e alla non violenza come unici strumenti per costruire un mondo migliore, più solidale e giusto. È una marcia che ha impegnato i nostri giovani a riflettere sulle origini e sui motivi di tutte le guerre: povertà, miseria ed equilibri spesso troppo vani e fragili fra popoli, civiltà e culture. È una Marcia che ci obliga a iniziare con i nostri ragazzi una riflessione più vera e profonda sui significati di pace e giustizia, solidarietà e tolleranza, democrazia e partecipazione. È una Marcia per dire ai nostri giovani che questo mondo lo possiamo cambiare per davvero, attraverso l’impegno quotidiano, la dedizione per il bene comune e la fedeltà ai valori scritti nella legge scuot. ‘La guida e lo scout sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout’. È il sogno di Baden Powell, il fondtore dello scoutismo, che iniziò questa avventura nei primi anni del secolo scorso. Ed è il nostro sogno, il sogno che vorremmo proporre ai nostri bambini e bambine: cittadini del mondo impegnati a lasciare ‘il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato'”.


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