Politica

Guerra: nessuna revisione scala equivalenza

Licenziato ieri il parere delle Commissioni, con nove richieste di modifiche. A metà settembre il nuovo DPCM potrebbe essere in aula

di Sara De Carli

«Le osservazioni fatte dalle Commissioni verranno certamente prese in considerazione e realizzate dal Governo. Se sente una titubanza nella mia voce è solo perché non abbiamo ancora fatto i conti e stabilito esattamente come realizzare gli obiettivi suggeriti, ma sono molto tranquilla e soddisfatta, perché l’impianto del decreto non è stato messo in discussione»: così il viceministro Maria Cecilia Guerra commenta le osservazioni mosse ieri dalle Commissioni Finanze e Affari Sociali della Camera allo schema di decreto sul nuovo Isee. Un parere favorevole, accompagnato però da alcune osservazioni (come già era accaduto al Senato) e in realtà da un dibattito articolato e preoccupato, sia dentro che fuori dal Parlamento. Scelta Civica, per dire,  ieri si è  astenuta, dicendo che «siamo ancora distanti da una rimodulazione efficace e soddisfacente. Auspichiamo da parte del governo uno sforzo in più affinché il coefficiente dei figli a carico aumenti in misura consistente». L’aveva chesto in particolare Mario Sberna, segnalando come nell’Isee il peso dei figli cala al crescere del numero dei figli stessi, mentre al contrario nella Tares il peso cresce: «quanto pesa questo figlio? Se c’è da dare, tanto; se c’è da prendere, poco», aveva detto.

Questo punto, però, è respinto dal viceministro Guerra: «una rimodulazione delle scala di equivalenza? No, non mi sembra sia tra le richieste fatte», dice. In effetti nel parere licenziato, tra le nove osservazioni fatte, questa revisione – che era una delle richieste basilari del Forum delle Associazioni Familiari – non c’è. Ci sono invece la richiesta di confermare l'esclusione dal campo di applicazione del nuovo ISEE delle prestazioni assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario; di prevedere un trattamento più favorevole per quelle situazioni in cui, in presenza di un reddito della persona disabile molto basso o nullo e, contestualmente, di beni patrimoniali, la detrazione prevista nel nuovo ISEE potrebbe non operare pienamente; di intervenire sulle franchigie e di prevedere uno specifico intervento per le famiglie con figli minori disabili; a tutela delle famiglie più numerose, di rivedere la franchigia massima di euro 10.000, prevista ai fini della determinazione del valore del patrimonio mobiliare.

Il Ministero – dice il viceministro Guerra – a inizio settembre sarà pronto per licenziare il nuovo DPCM, a cui però seguire il concerto con il Ministero dell’Economia e con il Governo: a metà settembre quindi il nuovo Isee potrebbe essere di nuovo in Aula per la sua approvazione definitiva.
 


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