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150 milioni per i debiti della Croce Rossa
I dettagli del "prestito" nel provvedimento che va in Aula oggi.Si tratta, infatti, di un prestito che la Cri (ente in fase di privatizzazione) potrà ottenere dal ministero dell’Economia in qualità di anticipazioni di liquidità per il 2014 per un massimo di 150 milioni.
Un salvagente per i conti in rosso della Croce Rossa è in arrivo dal decreto del Fare che oggi incomincia l’esame dell’Aula. Di fatto si tratta di un prestito che la Cri (ente in fase di privatizzazione) potrà ottenere dal ministero dell’Economia in qualità di anticipazioni di liquidità per il 2014 per un massimo di 150 milioni. A stabilirlo è stato un emendamento del partito democratico. Entro il 30 settembre prossimo infatti la Cri potrà presentare al Mef “un’istanza di accesso ad anticipazione di liquidità, per l’anno 2014, nel limite massimo di 150 milioni di euro”, previa presentazione ” di un piano di pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 anche a carico di singoli Comitati territoriali”. Inoltre la Cri dovrà predisporre “misure idonee e congrue di copertura annuale del rimborso” della somma e degli interessi e dovrà impegnarsi a restituire prestito e interessi in un periodo non superiore a 30 anni.
"150 milioni equivalgono all'entità dei debiti dell'ente" spiega a Vita.it il presidente della Cri, Francesco Rocca, che tiene a precisare che "comunque si tratta di un prestito garantito dai nostri beni immobiliari". "L'alternativa sarebbe stata" è ancora Rocca che parla "vendere i nostri immobili ai prezzi di mercato che di questi tempi sono molto bassi e questo evidentemente sarebbe stato uno svantaggio per le casse pubblico considerato che ad oggi la Croce Rossa è ancora un ente pubblico".
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