Welfare
Colmegna: Chiamata urgente ai milanesi
La Fondazione Casa della Carità non va in vacanza e apre le sue porte non solo ai senzatetto, come fa ogni giorno, ma anche ai cittadini per incontri con ospiti d'eccezione. "Lottiamo insieme contro le marginalità", è l'appello del presidente
“E’ una chiamata alla città, a chiunque in questo momento, come noi, non va in vacanza: venite agli incontri estivi della Casa della Carità di via Brambilla 10 a Milano, conosceteci, sosteneteci e, se volete, fate volontariato, c’è un enorme bisogno”. Don Virginio Colmegna, direttore della Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, istituzione nata nel 2002 su volontà del cardinale Carlo Maria Martini, è chiaro nel lanciare il suo messaggio ai cittadini: “siamo in difficoltà economica, con sempre meno soldi che ci arrivano dagli enti di riferimento come comune e Curia, alle prese anche loro con la crisi, e soprattutto non riusciamo a soddisfare la grave domanda di accoglienza che ci viene richiesta dai senzatetto milanesi, sempre più numerosi e in condizioni estreme”.
L’iniziativa estiva, chiamata ‘Regaliamoci speranza’, viene lanciata quest’anno per la prima volta e prevede serate aperte a tutti alla presenza di varie personalità (martedì 16 luglio è arrivato Roberto Vecchioni, oggi 17 luglio, alle ore 18, ha luogo un dibattito sulla Primavera araba con ospiti, tra gli altri, i docenti universitari Paolo Branca e Massimo Campanini; domenica 21 è la volta di Pamela Villoresi, l’1 agosto Lella Costa, ma c’è anche altro: tutto il programma è sul sito della fondazione, casadellacarita.org, mentre in allegato il dossier dedicato al lancio degli incontri, con le informazioni e i contatti utili per partecipare e dare il proprio contributo).
“Si tratta di regalare speranza alle centinaia di persone più bisognose della città, alle quali noi vogliamo continuare a dare il nostro appoggio: al momento attuale non possiamo ospitare più di 130 persone, e purtroppo alle 7.30 della mattina, all’apertura, sono molte quelle a cui dobbiamo dire di no”, spiega Colmegna. Chi sono gli utenti? “Soprattutto uomini, tanti stranieri ma sempre più italiani, spesso in condizioni psichiche gravi. Noi ci siamo posti da sempre l’obiettivo di ‘accogliere chi nessuno accoglie’: una sfida che parte da un significato spirituale, nel solco del messaggio che aveva trasmesso Martini e che ora lancia Papa Francesco”.
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