Welfare

UK: Il boom delle imprese sociali

Il nuovo rapporto di Social Enterprise UK rivela come il sociale stia conquistando l’imprenditoria del Regno Unito. Un terzo delle imprese sociali sono nate nell’ultimo biennio, con un volume d’affari cresciuto del 38% dal 2011, rispetto al 19% delle Pmi

di Redazione

E’ boom per le startup sociali in Gran Bretagna. A rivelare il trend di crescita record il rapporto di Social Enterprise Uk, pubblicato la scorsa settimana. Circa un terzo delle imprese sociali made in Britain, sono nate nell’ultimo biennio, un risultato straordinario che, secondo Social Enterprise Uk, è da ricondurre non solo alla crescente sensibilità sociale della nuova generazione di imprenditori, ma è anche il frutto di un cambiamento nel quadro economico del Paese, in cui i confini tradizionali tra pubblico, privato e non profit tendono a farsi sempre più sottili. La crisi inoltre, sembra essere tra i principali fautori della tendenza alla creazione di nuove imprese. E’ proprio nei tempi di maggior difficoltà economica, sottolinea Social Enterprise UK, che nascono nuove imprese, come tentativo di cercare modelli in grado di rispondere a nuove necessità.

Il numero delle startup sociali è tre volte tanto quello delle nuove imprese create negli altri settori. Realizzato anche grazie al sostegno dal Royal Bank of Scotland Group, il rapporto ha fotografato un panorama estremamente incoraggiante non solo per le nuove imprese ma per tutto il social business britannico. Sono circa 1 milione le persone occupate nelle 70 mila imprese sociali del Regno Unito. Questa tipologia di impresa offre all’economia del paese un contributo pari ai 20 miliardi di euro. Rispetto all’ultimo rapporto di Social Enterprise Uk, pubblicato nel 2011, quello di quest’anno rivela una tendenza più ottimistica, circa il 63% di coloro che hanno risposto afferma di aspettarsi una crescita di fatturato nei prossimi tre anni, rispetto al 57% di due anni fa.

Nonostante i segnali estremamente positivi, il report rivela però che neanche il terzo settore è incolume dagli effetti della crisi globale. Negli ultimi due anni si è infatti registrata una riduzione del fatturato medio, eppure il 38% delle imprese sociali hanno aumentato il giro d'affari nell’ultimo anno, rispetto al 29%  delle piccole e medie imprese negli altri settori. Il terzo settore insomma non sembra solo resistere meglio alla crisi, ma è individuato da molti come un'opportunità di ripresa. A dimostrarlo anche il numero di persone che lasciano il privato per costruirsi una carriera nell’imprenditoria sociale, soprattutto donne e giovani. Dal rapporto di Social Enterprise Uk emerge infatti che le startup sociali sono guidate prevalentemente da persone di età compresa dai 25 ai 44 anni. Il 38% dei social business hanno alla guida una manager donna, rispetto al 19% delle piccole e medie imprese. Il 91% delle imprese sociali hanno almeno una donna nel consiglio di amministrazione.

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