Cultura

Shopping senza soldi: il boom del baratto

Non solo per la crisi, ma anche per ridurre gli sprechi e costruire reti: lo scambio a costo zero di qualunque oggetto non serva più in cambio di un altro di cui si ha bisogno vive un momento d'oro. E a parte i mercatini che si moltiplicano in tutta Italia, anche online ci sono molte occasioni per fare "baratti d'oro"

di Gabriella Meroni

Un tempo, per educazione o necessità, non si buttava niente: la chiamavano economia domestica. Oggi invece si chiama baratto ed è l'ultima tendenza che spopola tra i consumatori italiani, complice ovviamente la crisi. Ma non solo: lo scambio di beni, usati ma anche (perché no?) nuovi, torna di moda anche per dire basta al consumismo sfrenato e scegliere uno stile di vita più sostenibile. Fioriscono dunque i siti internet dedicati alla più antica forma di commercio, dove inserire annunci gratuiti e contattare altri "barter", barattatori in inglese, come si chiamano quelli che guardano sempre Oltreoceano.
Eccone una selezione.

ZeroRelativo: non un semplice sito ma una community che non fa guadagnare nulla ai barter, se non l'oggetto di scambio. Partecipare è semplice e gratuito: basta registrarsi e compilare la pagina degli annunci. Il progetto, attivo dal 12 dicembre 2006, è gestito da un'associazione non profit di Pesaro che per statuto "promuove stili di vita che tengano conto dell'impatto ambientale e sociale delle nostre scelte quotidiane". Nel 2008 ha vinto il bando di concorso Fuori le idee, rivolto ad associazioni giovanili capaci di sviluppare un progetto di valenza sociale.

Eco-Riciclo: anch'esso attivo dal 2006, il sito nasce per realizzare un luogo di incontro fra domanda e offerta di oggetti riciclati e promuovere la sobrietà e il rispetto ambientale. Fondato da Domenico Barranca, aderente ai valori del Movimento della decrescita, oltre a promuovere il baratto facilitando i contatti tra i barter (senza obbligo di registrazione, per scongiurare ogni finalità commerciale) ha l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul tema dei riciclo come antidoto alla produzione industriale incontrollata e all'inquinamento, e promuovere moderazione, scambio e autoproduzion.

Reoose: ispirato alla filosofia del "km zero" Reoose fa un passo in più sulla strada del baratto, assegnando a ciascun oggetto un valore espresso in crediti e studiato in base alla categoria, all’impatto inquinante dell’oggetto durante il suo smaltimento e al suo stato (nuovo o usato); non è detto che gli oggetti nuovi valgano i più, perché l'usato in ottimo stato è un valore. Per il resto il meccanismo è semplice: registrazione, annuncio, contatto e scambio. Possibilmente nella propria città: per questo ogni oggetto è geolocalizzato, e Reoose consiglia di privilegiare gli annunci vicini  per baratti a km zero. Se si hanno crediti in esubero, si possono donare a delle onlus partner del sito.

CoseInUtili: in questo sito tutto green si scambiano non solo cose, ma anche tempo e viaggi. Fondato nel marzo 2012 da Elisa, varesina, blogger folgorata dalla filosofia della decrescita felice e da tempo "gasista" (appartiene a un gruppo di acquisto solidale), CoseInUtili propone molti articoli da barattare, anche con il sistema dei crediti, che si acquistano però donando del tempo. Quindi gli scambi possono essere sia tra oggetto e oggetto, sia tra tempo e oggetti. Tra le categorie di "tempo" scambiabili ci sono ospalità ripetizioni scolastiche, servizi domestici, accompagnamento di persone, cucina, manutenzione casa ma anche la semplice "compagnia".

Swapcool: propone articoli usati per bambini da scambiare o comprare direttamente, sia in euro che in crediti. Con il consueto meccanismo in 4 passi (registrazione, pubblicazione, contatto e scambio) i genitori possono vendere i vestiti, gli oggetti e i giochi che non servono più ai loro figli, risparmiando fino al 90% in caso di acquisto in euro o crediti o, ovviamente, barattando senza neppure aprire il portafogli.

Bookcrossing: è la versione italiana del meccanismo di scambio libri mondiale che può contare su più di 850.000 utenti attivi e quasi 7 milioni di libri che stanno viaggiando in 130 paesi. Chiunque cerchi un libro può postare una richiesta e verificare se un altro utente è disposto a spedirglielo (ovviamente gratis) oppure chi ha un libro e vuole "liberarlo" non deve far altro che etichettarlo come appartenente alla rete di Bookcrossing (si possono stampare etichette preordinate o inventarne di proprie, è tutto spiegato online) e poi lasciarlo su una panchina al parco, su un treno, sul tavolo di un bar. Quando un altro lettore lo trova, può inserire il codice dell'etichetta nel sito e indicare così che è stato trovato: l'ex proprietario potrà quindi "seguire" il proprio libro e sapere sempre dov'è.

Oltre l'online: volete toccare con mano gli articoli prima di barattarli? In Italia ci sono centinaia di occasioni in altrettanti mercatini del baratto. Un utile elenco lo trovate a questa pagina


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