Cultura
Privacy: il Garante cancellare il nome del paziente dalle ricette
Ricette mediche senza nome. Potrebbe essere questa la strada per accrescere la tutela dei riservatezza nei confronti del paziente italiano
di Redazione
Ricette mediche senza nome. Potrebbe essere questa la strada per accrescere la tutela dei riservatezza nei confronti del paziente italiano. A proporlo, il presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, Stefano Rodotà.
A margine di un convegno nazionale sulle norme di sicurezza e di tutela dei dati sanitari, Rodotà ha sottolineato come la ricetta anonima “risponda a un principio di civiltà” e come “siano tanti i cittadini a sollecitare un intervento sulla questione”. A giorni la proposta sarà discussa con il ministro della Salute, Girolamo Sirchia.
La legge 282, ha ricordato Rodotà, prevedeva infatti che il ministero della Salute disciplinasse con un provvedimento ad hoc la questione, indicando i casi in cui si può evitare di segnare sulla prescrizione le generalità. Ma la nuova ricetta per rispettare la privacy non dovrebbe cambiare nella sua struttura: all’interno delle caselle già esistenti si potrebbero inserire i codici, come quello regionale di riferimento, al posto del nome.
La ricetta anonima non rappresenterebbe un ostacolo nel controllo della spesa sanitaria e se fossero necessarie ulteriori informazioni potrebbero essere comunque chieste al medico che prescrive, cioè il medico. Il Garante ha anche deciso di promuove un seminario di due giorni su tutti gli aspetti legati alla privacy e alla salute, dalla condizione esistenziale del paziente all’ospedale. La stessa progettazione della struttura contribuisce infatti a garantire la privacy.
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