Cultura

Naviki il navigatore per le due ruote europee

Un’unica piattaforma da Roma a Berlino, da Vienna a Madrid: con Naviki si può girare tutta l'Europa in bicicletta. Tra i partner del progetto il Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica della Sapienza

di Redazione

Un navigatore pensato per chi vuole usare la bicicletta e che unisce l’Europa. È Naviki, disponibile in rete tramite una app che si può scaricare gratuitamente su smartphone. Gli utenti registrati, senza alcun costo, possono caricare percorsi ciclabili (registrandoli anche in tempo reale) e condividerli con gli amici. Tra i partner di questo progetto co-finanziato dalla Commissione europea vi il Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica della Sapienza, con il coordinamento scientifico di Luca Persia.

Il sistema di Naviki fornisce informazioni sui servizi disponibili lungo i percorsi, localizza le postazioni di bike sharing e segnala la rete delle piste ciclabili che collegano le principali città europee: il tutto con un’unica piattaforma tecnologica da Roma a Berlino, da Vienna a Madrid.
Dopo la Germania, dove la piattaforma di base del progetto è stata elaborata negli anni scorsi dall’Università di Munster, adesso anche altri Paesi europei  – tra cui appunto l’Italia – Austria, Francia e Spagna dispongono di Naviki. Il navigatore europeo consente inoltre di salvare le statistiche dei propri spostamenti in bicicletta come i chilometri percorsi, le emissioni di CO2 evitate utilizzando la bicicletta, oppure il risparmio ottenuto utilizzando la bicicletta anziché la macchina per i propri spostamenti.

Le caratteristiche di Naviki lo rendono inoltre uno strumento che le amministrazioni locali e le associazioni di categoria hanno a disposizione da un lato, per comunicare e promuovere le attività svolte in materia di ciclabilità, dall’altro per rilevare le esigenze e i flussi dei cicloamatori per aggiornare e adeguare la propria offerta sul territorio.
Tutte le news e i servizi di interesse per gli appassionati delle due ruote vengono poi caricati sulla piattaforma comune con il supporto del Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica della Sapienza e dell’Università tedesca di Munster.
 

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