Famiglia

Il ministero promette: il 114 non chiuderà

Parla Michele Palma direttore generale del ministero delle Pari Opportunità: «Domani pomeriggio daremo comunicazione dell'assegnazione del bando al Telefono Azzurro, che potrà subito mettersi al lavoro». Per un solo anno e con uno stanziamento ridotto della metà: «Ma su questo non c'erano alternative».

di Stefano Arduini

Il 114 non chiuderà: «il via libera ufficiale per il Telefono Azzurro arriverà domani». Ad assicurarlo è Michele Palma, direttore generale dell’Ufficio affari internazionali e interventi in campo sociale del ministero delle Pari Opportunità che accetta di rispondere alle domande di Vita.it dopo la denuncia del Telefono Azzurro (vd correlate).

Mancano quattro giorni al 30 giugno, quando scadrà la proroga per la gestione del numero per l’emergenza infanzia. Senza un’ulteriore proroga il Telefono Azzurro non sarà in grado di gestire il servizio. Cosa intendete fare?
Non ci sarà alcun problema, né alcuna proroga, perché domani sera comunicheremo il nome del vincitore del nuovo bando, che salvo errori formali, sarà ancora il Telefono Azzurro, considerato che è stata l’unica associazione a partecipare alla gara. Dopo di che partiranno le procedure burocratiche come la comunicazione alla Ragioneria dello Stato, ma questo non impedirà all’ente di essere operativo fin dal primo luglio. Non essendo una gara europea, una volta previsto, l'impegno di spesa è automaticamente operativo.

Una tempistica comunque piuttosto stretta, non trova?
Sì, ma bisogna considerare che fra il cambio di governo e le dimissioni della Idem, siamo un po’ sotto pressione. Comunque lo ripeto: da luglio il Telefono Azzurro sarà in grado di operare a pieno ritmo.

Con fondi dimezzati e un orizzonte temporale di appena un anno…
È vero, ma credo che 800mila euro l’anno siano sufficienti per un servizio del genere. Teniamo conto che i numeri anti-tratta ed anti violenza-costano meno e comunque non è stata una nostra scelta.

In che senso?
Nel senso che per il triennio 2013-2015  per il 114 avevano chiesto 1,5 milioni di euro all’anno. In un primo momento ce ne erano stati accordati appena 450mila, dopo di che l'ex ministro Fornero considerata la delicatezza del servizio ha scelto di aumentare lo stanziamento a 800mila euro, prelevando i fondi da un altro capitolo di bilancio.

Rimane il fatto che è complicato lavorare sapendo che ogni anno poi si riparte da capo con un nuovo bando…
Purtroppo non c’erano alternative. Noi effettivamente in cassa abbiamo solo fondi per un anno. Il resto sono solo impegni sulla carta. E poi non dobbiamo dimenticarci il contesto generale.

A cosa si riferisce?
Come dipartimento ci occupiamo  di traffico delle persone, di violenza contro le donne, di mutilazioni generali femminili, di abusi contro i minori, di programmi di conciliazione, di quote rosa. Tutte politiche che hanno subito un taglio lineare di fondi. Il problema del 114 va inquadrato in questa cornice. Una cornice che dice che gli stanziamenti generali per le politiche gestite da noi dal 2009 ad oggi sono scesi da 36 a 12 milioni di euro. Non dimentichiamolo.  
 


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