Non profit

Nasce il website per la legge nazionale no slot

Lorenzo Basso, deputato del Pd, sta lavorando alla legge contro il gioco d'azzardo patologico, di cui, da oggi è anche disponibile il sito dedicato “Non è un gioco”. Un sito per sostenere l'iniziativa legislativa dal basso

di Lorenzo Alvaro

Informatico, esperto di business intelligence, genovese trentasettenne, Lorenzo Basso, segretario regionale del Partito Democratico della Liguria e oggi deputato è stato tra i promotori della prima legge Regionale contro le slot machine, la legge ligure n. 17 dell’aprile 2012. Da quell'esperienza è nata la proposte di legge nazionale, che sta portando avanti alla Camera in queste settimane, proprio per regolare l'azzardo legale in Italia. Per informare e documentare il suo lavoro è stato anche fatto un sito. Si chiama “Non è un gioco” e contiene tutte le informazioni sulle dimensioni del fenomeno e sulla legge e ci chiede di accompagnare il processo legislativo facendo sentire tutta la nostra spinta a suon di like.

Ecco l'intevista a Basso, che trovate sul numero di Vita in edicola e di ccui qui anticipiamo un brano.   

È il livello Regionale il terreno giusto per la regolazione?
Esistono due ordini di problemi. Da una parte esiste, senza ombra di dubbio, la necessità di non andare verso il proibizionismo, perché sappiamo che esiste un mercato illecito del gioco controllato dalla criminalità organizzata. Non dobbiamo permettere che incrementi questo fenomeno. Dall’altra però non possiamo neanche permettere che lo Stato incentivi il gioco d’azzardo legalizzato. Per farlo bisogna combattere su più livelli partendo dal territorio. Dare forza e voce ai sindaci. A questo è servito l’impegno regionale, a dare un segnale di sostegno.

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Per questo lei si è impegnato anche per una legge nazionale. Come mai la Proposta di legge n. 574 depositata il 27 marzo scorso non fa riferimento agli aspetti sanitari e della cura delle ludopatie?
Abbiamo articolato diversamente l’approccio. Esistevano già in passato alcune proposte che hanno trovato difficoltà nell’approvazione per la copertura finanziaria rispetto alla questione attinente alla materia sociale e sanitaria. Così abbiamo diviso le cose. La prima parte della proposta di legge, a mia firma, vieta la pubblicità e mira a cambiare il Testo Unico di Pubblica sicurezza. Una legge che serve a dare un segnale netto dal punto di vista culturale e uno strumento utile ed efficace per i sindaci. L’abbiamo isolata perché essendo a costo zero non dovrebbe incontrare difficoltà nell’approvazione, aggirando lo scoglio della copertura economica. Ho sentito dire che disincentivare il gioco porterebbe un danno all’erario: questa affermazione non è vera. Le slot machine sono in realtà un mancato investimento di risorse nell’economia reale, come Iva, lavoro e Irpef. La nostra è dunque una legge che può e deve passare velocemente. Poi si sta lavorando ad un Testo Unico, che comprende la materia socio sanitaria e vuole essere una legge quadro strutturata che richiederà più tempo.

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