Welfare

Invalidità: assegnata la pdl sui limiti di reddito

Assegnata alla Commissione Affari Sociali della Camera la proposta di legge che ha l'obiettivo di dare un'interpretazione autentica e risolvere la querelle che riguarda migliaia di persone

di Redazione

La proposta di legge sui limiti reddituali in tema di invalidità e che ha l’obiettivo di risolvere la questione in Parlamento e non nelle aule del tribunale è stata assegnata alla XII Commissione Affari Sociali della Camera. Due settimane fa, era il 20 maggio, la Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva chiesto formalmente alla presidente della Camera, Laura Boldrini e a molti altri parlamentari di procedere all’assegnazione e calendarizzazione della proposta di legge n. 538, presentata alla Camera lo scorso marzo. Prima firmataria della proposta, il cui intento è quello di raggiungere un’interpretazione autentica e una definizione della querelle che riguarda migliaia di pensioni di invalidità è Margherita Miotto.

Come ricorda Fish in una nota: a causa del sovrapporsi scoordinato di successive normative in materia di provvidenze assistenziali, e a conseguenti interpretazioni contraddittorie di Cassazione (2011 e 2013), chi eroga la pensione (270 euro) agli invalidi civili, e cioè Inps ha stabilito di non considerare più solo il reddito personale dell’interessato, ma anche quello del coniuge creando assurde e inaccettabili disparità di trattamento. La disposizione era contenuta in una Circolare di fine 2012. Questa decisione, assunta non in forza di una norma del Parlamento, è stata opportunamente, ma solo temporaneamente, sospesa dal ministero del Lavoro nel gennaio scorso, in attesa di istruttoria il cui esito è incerto.

«Un primo importante risultato è stato raggiunto» plaude Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. «Ora è necessario che la discussione inizi quanto prima e proceda celermente. Questo dipende dalla volontà dei componenti della Commissione che non mancheremo di sensibilizzare nuovamente. Confidiamo che sia il segnale di un intento di attenzione più ampia alla disabilità».

La Fish, annuncia in una nota che seguirà molto da vicino l’iter dandone conto fino all’esito finale che ci si augura rapido e positivo.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.