Sostenibilità

Ecco il decalogo di Think.Eat.Save contro lo spreco alimentare

Il tema per l’edizione 2013 è La lotta agli sprechi alimentari

di Marco Marcocci

Oggi, mercoledì 5 giugno, si celebra la Giornata Mondiale per l’ambiente, un evento sotto l’egida dell’ONU che quest’anno festeggia il suo 41esimo compleanno.

Il tema per l’edizione 2013 della giornata dedicata alla difesa dell’ambiente è La lotta agli sprechi alimentari. Non va infatti dimenticato che la produzione di cibo è ritenuta responsabile di oltre un terzo delle emissioni di gas serra e quindi gli sprechi alimentari, ossia quello che compriamo e non consumiamo ed il più delle volte buttiamo via, oltre ad incidere pesantemente sul bilancio domestico è devastante anche per l’ambiente.

Ma c'è dell’altro. Secondo la FAO gli avanzi che annualmente buttiamo via sono circa 1,3 miliardi di tonnellate, corrispondenti ad un terzo di tutto il cibo prodotto, e questo “scarto” equivarrebbe al quadruplo di quanto necessitano gli 868 milioni di individui al mondo che soffrono la fame.

I più spreconi al mondo sono i Nord Americani che, in base ad uno studio fatto per la Giornata Mondiale per l’ambiente dalla Barilla Cenetr for Food and Nutrition, riescono a buttare al secchio quotidianamente l’equivalente di 1.334 chilocalorie pro-capite contro gli appena 720 degli europei! La morale è che ciascun occidentale, sommando americani ed europei, spreca esattamente quanto è il fabbisogno calorico medio di una persona (2.054 calorie).

E la storia continua. Last Minute Market stima che per produrre ciò che buttiamo occorrono 60 mila metri cubi di acqua (corrispondenti a circa 40 mila bottiglie da un litro e mezzo) e una quantità di terra arabile corrispondente a due campi da basket (832 metri quadrati).

Infine va ricordato che secondo il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) la produzione alimentare globale consuma il 70% dell’acqua dolce disponibile nel pianeta, è responsabile per l’80% della sua deforestazione e produce il 30% delle emissioni globali dei gas ad effetto serra.

Tutto questo può essere sintetizzato con uno slogan, “lo spreco nello spreco per distruggere l’ambiente”. Speriamo che la campagna contro gli sprechi alimentari promossa dall’UNEP (Programma ambientale per le Nazioni Unite) e dalla FAO, che prende il nome di Think.Eat.Save  sia efficace.

Qualche suggerimento direttamente da Think.Eat.Save:

  • Fare la spesa in modo mirato, attenendosi alla lista di ciò che serve senza farsi tentare da acquisti compulsivi.
  • Comprare la frutta anche con qualche difetto. Quella che ha forma, colore o dimensioni non standard spesso al supermercato non arriva nemmeno e viene scartata all'origine, ma che invece si può trovare nei farmer's market.
  • Fare attenzione alle date di scadenza e ricordarsi che “da consumarsi preferibilmente entro” non indica una data oltre la quale il cibo diventa tossico. Spesso l'indicazione si riferisce solo alla qualità ottimale. Meglio pensarci prima di buttar via confezioni magari ancora intere a cuor leggero.
  • Finire di consumare quello che c'è in frigo prima di comprare altro cibo: è il consiglio più semplice ma quanti di noi lo fanno?
  • Avanzi e cibo vicini alla scadenza possono essere surgelati se non riuscite a consumarli subito.
  • Comprare le quantità giuste, anche al ristorante: se i piatti vi sembrano troppo abbondanti per poterli finire, chiedete se è possibile avere una mezza porzione.
  • Utilizzare gli avanzi per il compostaggio. Se avete un giardino o un terrazzo, può essere l'occasione per limitare l'impatto ambientale dei rifiuti e dare nuova vita alle piante.
  • Applicare la regola del “first in first out”: consumare per primi gli alimenti acquistati per primi, per evitare che vadano a male.
  • Trovare modi creativi di riciclare gli avanzi: si risparmia e si evitano gli sprechi.
  • Informarsi sulle associazioni che raccolgono alimenti non deperibili, oppure deperibili ma in buono stato, per ridistribuirli a chi ne ha bisogno.

 

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