Formazione

Università telematiche sotto la lente

Abbiamo 11 campus online, un numero spropositato rispetto al resto d'Europa. Il ministro Carrozza avvia una commissione per garantire la qualità dell'offerta formativa

di Redazione

Si ispirano alla mitologia e a geni della storia italiana, altre mettono l'accento sulla e del web. Sono le università telematiche, che consentono di arrivare a una laurea a distanza, quasi senza muoversi da casa e in tempi molto più brevi. Istituite con il decreto ministeriale del 17 aprile 2003 firmato dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti e dal ministro dell'Innovazione Tecnologica Lucio Stanca, in Italia secondo il portale unitelematiche.it ne esistono già undici, molte più che in ogni altro paese europeo. Un bel business, anche, che in alcune occasioni è stato anche oggetto di inchiesta da parte delle procure. Per garantirne la qualità nasce al Ministero dell'Istruzione una commissione di studio sulle problematiche relative alle Università telematiche. Si tratta di una commissione super-snella, fatta di soli tre componenti, senza oneri per l'amministrazione: Stefano Liebman, Professore ordinario di Diritto del Lavoro presso l'Università commerciale "Luigi Bocconi" di Milano; Marco Mancini, Rettore dell'Università della Tuscia di Viterbo e Presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane e Marcella Gargano, Vice Capo di Gabinetto del Miur lavoreranno per i prossimi due mesi per «formulare una serie di proposte di intervento per tutelare la qualità dell'offerta formativa delle Università telematiche». Il decreto è stato firmato ieri dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza. Al termine dei suoi lavori, e comunque entro due mesi dalla sua costituzione, la commissione presentarà al Ministero una relazione finale.


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