Politica

Ecco le alternative alla parata del 2 giugno

Non solo parata militare: la ricorrenza di domenica prevede decine di appuntamenti di cittadinanza attiva in tutta Italia. E 50 sedi di servizio civile che rimangono aperte per l’occasione, una delle quali verrà visitata dalla Presidente della Camera

di Redazione

Mobilitazioni nelle piazze. Sedi di servizio civile aperte per l'occasione. Appuntamenti culturali. Prove di dialogo tra mondo militare e società civile. C’è un po’ di tutto nelle celebrazioni della ricorrenza del 2 giugno (dal 2005 giorno della Festa della Repubblica) in aggiunta, o forse  meglio dire in alternativa, alla parata delle Forze militari che sfilerà domenica per le strade di Roma: discussa quest’anno più che mai, a causa dei costi elevati in tempo di crisi e del messaggio ‘armato’ che sottende. Tra gli eventi più significati c’è senza dubbio il presidio intitolato “Festa della Repubblica che ripudia la guerra che si tiene in Piazza Mignanelli (nei pressi di Piazza di Spagna) dalle 11 alle 14, in concomitanza con la sfilata e organizzato da Controllarmi-Rete Disarmo, Tavolo Icp (Interventi civili di pace), Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile), Sbilanciamoci! e Forum nazionale servizio civile: “Premieremo alcune categorie di cittadini che onorano quotidianamente la Costituzione”, spiega Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Disarmo, “come Testimoni di Pace verranno premiati donne e uomini del Servizio civile, della Cooperazione allo sviluppo, di sanità e istruzione, del mondo del lavoro (stabile e precario), della lotta alla criminalità organizzata, di informazione e mobilità sostenibile, e un rappresentante degli stranieri senza cittadinanza. Uno speciale attestato verrà rilasciato alla memoria di Daniele Ghillani, giovane volontario in servizio civile all’estero morto in Brasile nell’ottobre 2012”.

Alle 14.30 alla sede del servizio civile dei Salesiani, in via Marsala, si terrà, su invito degli enti citati poco sopra, la visita ufficiale di Laura Boldrini, Presidente della Camera, che alla mattina presenzierà la parata delle Forze armate. Un segno simbolo di un primo riconoscimento istituzionale alla commemorazione di un 2 giugno con modalità diverse da quelle che si sono svolte finora. “E’ importante che tutte le varie componenti del pacifismo abbiano promosso insieme queste iniziative”, sottolinea Licio Palazzini, presidente della Consulta nazionale per il servizio civile e di Arci Servizio civile, ente integrante della Cnesc. E nel resto d’Italia sono molti altri gli eventi ‘civili’ collegati alla ricorrenza. Emilia Romagna in particolare: a Bologna in Piazza Santo Stefano alle 13.30 avrà luogo un incontro pubblico organizzato da Libertà e giustizia alla presenza di Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Roberto Saviano, Maurizio Landini, Raniero La Valle, Nando Dalla Chiesa, Giovanni Bachelet, Beppe Giulietti, Lorenza Carlassare, “per rinnovare un atto di fedeltà alla Costituzione”. Pressso la Scuola di Pace di Reggio Emilia si terrà invece la ‘Festa della Repubblica…disarmata’, con volontari che accoglieranno gli ospiti con performance e atelier creativi. A Piacenza nella Cappella di Palazzo Farnese, alle ore 10.30, ci sarà ‘Disarmiamo il mondo, restiamo umani’: incontro con l’ex parlamentare Giancarla Codrignani, impegnata nei movimenti di liberazione, e testimonianze di Franco Fornasari, in passato incarcerat perché obiettore di coscienza al servizio militare, e un volontario di Operazione Colomba, corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, impegnato in Palestina.

Infine, un appuntamento sui generis quello che si tiene alla vigilia, sabato 1 giugno dalle 17 alle 19, in via Orbassano a Roma: ‘La ricerca di un dialogo costruttivo tra mondo militare e società civile’ è il titolo dell’incontro-laboratorio che mette a confronto il generale dell’Aeronautica Vincenza Camporini, l’antropologo Alberto Salza e un gruppo di persone legate ai corpi civili di pace, per discutere sulle vie possibili di confronto e interazione tra i due mondi, spesso in antitesi fra loro. L’evento è organizzato dal Movimento Caschi Bianchi, “rete nazionale fondata da persone che hanno svolto il servizio civile all’estero in zone di conflitto e violenza strutturale, aperta oggi a chiunque voglia incidere con azioni concrete nonviolente nel promuovere la cittadinanza attiva nel nostro paese”, specifica Federico Pinnisi, un portavoce del Movimento.


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