Welfare

Maggiorazioni sociali: Fish spinge la proposta di legge

Pietro Barbieri, presidente Fish, sostiene la rapida discussione della proposta di legge di iniziativa popolare ferma dal 2008. «Chiederemo di essere ascoltati dalla Commissione, siamo preoccupati per la copertura economica»

di Redazione

Da circa cinque anni alla Camera giace una proposta di legge di iniziativa popolare che estende le maggiorazioni sociali delle pensioni anche agli invalidi di età inferiore ai 60 anni: la maggiorazione sociale spetterebbe alle sole persone con disabilità con redditi esigui e porterebbe la pensione da 275 a 630 euro. Rispetto al momento della presentazione la crisi economica è esplosa e con essa la condizione di vita delle persone con disabilità è diventata sempre più difficile
Da un paio di settimane questa proposta ,giacente dal luglio 2008, è stata assegnata in sede referente alla Commissione Affari sociali.

Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) nel sostenere questa proposta osserva: «Le condizioni di vita delle persone con disabilità di questo Paese si sono drammaticamente aggravate negli ultimi due anni. I fatti, i dati, le cifre e migliaia di storie personali descrivono una realtà di progressivo ulteriore impoverimento, di esclusione dal mondo del lavoro, di riduzione di servizi e sostegno, di pesante difficoltà economica. Per questo motivo accogliamo con favore qualsiasi ipotesi possa offrire aiuto alle famiglie e alle persone con disabilità, anche se sono necessari interventi strutturali».

Le parole di Barbieri sono la premessa al sostegno che la Fish esprime alla rapida discussione della proposta di legge (Atti della Camera, n. 1).  La Fish del resto ha formalmente richiesto al presidente della Commissione una rapida calendarizzazione e discussione della proposta che prevede anche l’acquisizione del parere delle Commissioni Lavoro e Bilancio.

«Quando la proposta sarà calendarizzata chiederemo di essere auditi dalla Commissione. Il terzo articolo della proposta, quello relativo alla copertura, ci inquieta non poco. Prevede, infatti, che per l’attuazione delle future disposizioni si attinga al già esangue Fondo per la non autosufficienza, peraltro nemmeno finanziato per il 2014. Il contrasto all’impoverimento e alla discriminazione che derivano dalla disabilità hanno necessità di ben altre risorse e impegni politici! E in questo senso il Piano di Azione sulla disabilità è il primo atto che il Governo deve approvare proprio per definire il ‘copione’ sul quale impostare coerentemente le politiche per la disabilità», conclude Barbieri.

 

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