Salute

Caso Stamina: in arrivo deroghe e Osservatorio

Edoardo Patriarca, in Commissione alla Camera dei Deputati, fa il punto dei lavori sulle "cure compassionevoli”. «Garantiremo sia le famiglie che la sicurezza»

di Lorenzo Alvaro

La nuova puntata dell'affaire Stamina è avvenuta tra ieri e oggi in Commissione alla Camera. Il caso, portato agli onori della cronache da "Le Iene”, con la storia della piccola Sofia, è diventato in breve di rilevanza nazionale, meritandosi anche gli interventi di Adriano Celentano e Telethon. Il caso riguarda la terapia comunemente detta delle “cure compassionevoli”. In particolare il metodo Stamina, messo a punto dal professor Davide Vannoni presso gli Spedali Civili di Brescia, consiste nella somministrazione di cellule «staminali adulte». Metodo entrato nell'occhio del ciclone perchè messo alla berlina dalle autorità mediche italiane. Di oggi la notizia che nelle audizione alla Camera l'Istituto Superiore di Sanità e il Centro Nazionale Trapianti hanno confermato l'illegalità delle procedure seguite a Brescia e ribadito i risultati dell'Ispezione congiunta con i NAS che ha portato all'Ordinanza e alla chiusura del laboratorio di Vannoni. Per spiegare come procedano i lavori in Commissione e in che direzione la politica abbia deciso di muoversi, Vita.it ha intervistato Edoardo Patriarca, deputato del Partito Democratico.  

A che punto sono i lavori della Commissione?
C'è forte convergenza in Commissione. Stiamo cercando di tener conto di tutte le parti in causa. Vogliamo garantire il percorso dei casi che hanno già cominciato una terapia ma al contempo sorvegliarne la scurezza. Questo vuol dire che dovrà esserci un forte controllo sul farmaco che viene inoculato.

Della sperimentazione che ne sarà?
Siamo convinti che la strada maestra è che ci debba essere sperimentazione, che abbia un tempo adeguato e che sia finanziata dal pubblico e non da privati.

È di oggi la notizia che l'Iss e Cnt hanno ribadito l'illegalità delle procedure di Brescia
Si, ma è un punto superato. Ora siamo alla fase due. Prima abbiamo incontrato e ascoltato tutti gli attori. Sia le famiglie che le istituzioni mediche. Adesso però decidiamo autonomamente. Non voglio dire quale siano le mie opinioni in merito. Posso però assicurare che stiamo cercando di chiarire il problema. In fondo la politica deve fare questo: governare i problemi. Non servono posizioni ideologiche.

D'accordo, ma ci saranno dei punti fermi?
Non ci può essere negoziazione sulla qualità e sicurezza del farmaco. Contestualmente ci deve essere e ci sarà un'apertura sulla sperimentazione. Per questo probabilmente metteremo in campo una deroga e un finanziamento. Un'altra certezza, nonostante ancora non si sia deliberato nulla, è che sarà istituito un Osservatorio ad hoc, per vigilare le operazioni.  


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