Non profit

Signor ministro, lei straparla. Anzi no

Intervista a Girolamo Sirchia, Luigi Bulleri e Ilaria Borletti

di Giampaolo Cerri

Siirchia: cosa penso davvero Hanno parlato di svilimento del volontariato, ma le mie erano critiche costruttive». A pochi giorni dalla bufera, il ministro Sirchia non torna indietro. Vita: Ministro, lei conferma sostanzialmente le critiche espresse a Genova… Girolamo Sirchia: Sì, ma è una situazione che non mi sono inventato. A Milano, due anni fa, facemmo, proprio con Vita, un incontro sulle onlus e non ci fu un?associazione che la pensasse come le altre. Che l?Authority non preveda la rappresentanza del volontariato di sanità, non me lo sono certo sognato. È un fatto. Un?ottusità incredibile, ma la realtà è questa. Vita: Non c?è partneriato con le istituzioni? Sirchia: Una cosa che ho vissuto in prima persona come assessore: c?è un rapporto di sudditanza, in cui le associazioni tentanto di ingraziarsi l?istituzione, che nulla concede, perché non ha attivato nessun rapporto di sussidiarietà verticale. Vita: E la politicizzazione? È così forte? Sirchia: Un fatto alla luce del sole, che si vede. <><>Lei parla di scarsa rappresentanza: eppure il Forum del Terzo settore lavora da tempo? Sirchia Lo so bene. Però proprio a Genova, le associazioni raccontavano di non essere neppure interpellate dalle istituzioni. Eppure il Forum, è ora inserito nella concertazione. Qualche problema evidentemente c?è: in alcuni settori non si è riusciti a raggiungere una rappresentatività forte. Non dico in tutti, sicuramente nel caso del trasporto malati, di cui si parlava. Vita: C?è poi la questione trasparenza? Sirchia: In alcuni campi ce n?è a sufficienza, in altri no. Ma se le associazioni non superano questi difetti, il loro peso sociale sarà minore. Ho fatto l?esempio dei sindacati: quando hanno trovato una forte coesione al loro interno, hanno ottenuto molto di più. La mia era una critica costruttiva, mi dispiace che sia stata considerata uno svilimento ma credo che per potenziarsi il volontariato, debba fare una diagnosi oggettiva della propria situazione. BULLERI: quel ministro è un neofita Non ho capito perché Sirchia abbia fatto questo intervento. Mi sembra che la linea di questo governo, almeno su questi temi, sia un?altra». Luigi Bulleri, presidente delle Pubbliche assistenze d?Italia, ospite del ministro a Genova, torna sulle esternazioni di Sirchia. Vita: Presidente, è preoccupato? Luigi Bulleri: No, perché non ha portato l?espressione del governo: nei giorni successivi, altri ministri hanno sentito il bisogno di precisare la posizione dell?esecutivo. Ma io non sono troppo interessato alle opinioni del ministro della Sanità sul volontariato. Mi preme di più il fatto che la legge quadro sul volontariato sia applicata. Norma che dice: ?Laddove il volontariato esiste, i servizi che le associazioni possono svolgere si affidano in convenzione?. Ne sono state realizzate solo quattro. Da Sirchia vorrei sapere se si vuol applicare questa legge. Vita: Ma siete politicizzati o no? Bulleri: Sirchia è nuovo alla politica, forse questo lo porta a fare valutazioni affrettate. Ha visto una pubblica assistenza fare propaganda per questo o quel candidato? Una Misericordia fare campagna elettorale? A lui forse sfugge che il volontariato fa politica. La crisi di rappresentanza dei partiti è al suo massimo e noi facciamo politica direttamente: lottiamo per uno stato sociale che garantisca tutti i cittadini. In questo svolgiamo un ruolo totalmente autonomo che non si identifica con nessun schieramento. Con il precedente governo abbiamo avuto una fruttuosa collaborazione con la ministra Turco e battagliato fino all?ultimo con il suo collega Visco, che ci ha ripagato dimezzando i fondi ai centri di servizio per il volontariato. Non guardiamo a chi governa, ma stiamo sui problemi e al loro merito. Vita: E la conflittualità di cui parla il ministro? Si riferiva al vostro settore? Bulleri: Da anni c?è piena collaborazione. Le uniche convenzioni in essere sono stipulate in accordo con Misericordie e Croce Rossa. Vita: Sulla rappresentanza siete tranquilli? Bulleri: Da anni il Forum del Terzo settore, è un luogo riconosciuto. Le pubbliche assistenze hanno 700mila soci sostenitori e 100mila volontari attivi: non sono quanti partiti possano declinare con questa sicurezza il verbo rappresentare. Mi chiedo piuttosto chi rappresenti Sirchia. BORLETTI: riflettiamo sui nostri limiti Ilaria Borletti guida il Summit della solidarietà, cartello delle maggiori associazioni che operano nel settore socio sanitario e nella ricerca. Vita: Stupita da queste dichiarazioni? Ilaria Borletti: Tutt?altro. Ha detto cose che le associazioni conoscono e di cui discutono spesso. Alla base di un mancato sviluppo di questo mondo, in termini di risorse e di legislazione, c?è il problema di chi e cosa sia il Terzo settore in Italia. La trasparenza non è mai stata sufficientemente sottolineata, il non profit è un mare magno in cui navigano molte realtà, alcune splendide, altre un po? parassitarie. Fare chiarezza all?interno non può che portare vantaggio a tutti. Vita: Sirchia ha parlato di conflittualità, politicizzazione, mancanza di rappresentanza… Borletti: Sono tre punti veri. Il non profit è diviso, esistono realtà molto politicizzate, la rappresentanza di tutte le componenti è oggettivamente difficile da conciliare. Un discorso politico unico che riguardi Telethon e le Acli è difficile: svolgono un ruolo indispensabile, ma sono realtà diverse. Quando si parla di rappresentatività ci si riferisce a situazioni che, per superare queste differenze all?interno delle proprie rappresentanze, optano per scelte più politiche. Vita: Il Forum del Terzo settore, in questi anni, non ha superato queste differenze? Borletti: Grazie a persone come Edoardo Patriarca, il Forum è riuscito a farsi spesso portavoce di istanze di tutto il Terzo settore. Rappresenta una realtà con anime molto diverse l?una dall?altra, che deve conciliare. Vita: Ma fare politica non è un diritto? Borletti: I grandi settori hanno rapporti privilegiati con alcune forze politiche. Che lo stesso Forum avesse simpatie politiche, o che la Compagnia delle opere le abbia, è un fatto pacifico. Vita: Si tratta di capire se questo metta in discussione l?autonomia di queste realtà? Borletti: Sì, ma non c?è mai stato un tavolo della trattativa in cui si siano fatte richieste condizionando l?appoggio politico alle risposte. Non si è mai trattato in questo senso, né siamo mai diventati lobby all?americana. Vita: D?accordo con Sirchia, dunque? Borletti: Il non profit deve imparare a mettersi in discussione senza complessi. Se in Italia è mancata una crescita di coscienza del ruolo del Terzo settore, qualcosa non va. Guardiamoci dentro con onestà, capiremo cosa non funziona.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA