Non profit

Il Commissario dello Stato impugna la Tabella H

La denuncia era partita dal mecenate Antonio Presti che aveva rifiutato 80 mila euro di finanziamento da parte della Regione. La parola passa alla Corte Costituzionale

di Cristina Barbetta

 

«Una vittoria politica per la cultura». Così ha commentato  Antonio Presti, artista e mecenate siciliano, Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, la notizia della bocciatura della Tabella H da parte del Commissario dello Stato per la Regione siciliana, il Prefetto Carmelo Aronica. 
Antonio Presti lunedì scorso ha rifiutato 80 mila euro destinati alla sua Fondazione nell’ambito dei finanziamenti erogati con la Tabella H, il discusso capitolo della legge finanziaria che destinava circa 25 milioni di euro a 135 associazioni ed enti siciliani operanti nella cultura, nello sport e nello spettacolo. Presti ha scelto di  discostarsi da un «sistema di erogazione dei fondi per la cultura che nulla ha a che fare con la meritocrazia; e che, anzi, mortifica e ignora con scelte scellerate tante realtà siciliane d’eccellenza ».
 Il Commissario dello Stato ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale 21 articoli (su 77) della legge finanziaria, tra cui la Tabella H, quest’ultima per violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione.  
 Nel bocciare la Tabella H il Commissario dello Stato  ha sottolineato come  «l'Assemblea Regionale interviene nuovamente con un provvedimento ad hoc destinato esclusivamente a determinate istituzioni, da anni fruitrici di provvidenze pubbliche senza ancorare la scelta operata a precisi e confacenti parametri di comparazione e valutazione».  
Presti propone di  istituire  una commissione tecnica per poter stabilire insieme con la  Regione il criterio e i modi per poter aprire un dialogo con il mondo culturale siciliano. «Questa commissione – spiega Presti – potrebbe essere composta da rappresentanti delle varie arti e discipline, affinché ognuno possa portare con la propria testimonianza contributi autentici e onesti, per far sì che i prossimi finanziamenti alla cultura possano arrivare all’anima della eccellenza e non a quella della mediocrità di turno».
 
 
 
 

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