Welfare
Nasce Sigillo, l’impresa femminile dietro le sbarre
Un'agenzia che coordina le produzioni sartoriali delle donne detenute, un marchio promosso assieme dalla cooperazione sociale e dall'amministrazione penitenziaria: questo è il progetto che da oggi in poi darà lavoro a 64 persone, con un finanziamento di Cassa delle ammende
Nasce oggi mercoledì 8 maggio 2013 Sigillo, la prima agenzia nazionale di coordinamento dell’imprenditorialità delle donne detenute. Obiettivo dell’agenzia, prima nel suo genere in Italia e in Europa, è quello di curare le strategie di prodotto, comunicazione e posizionamento sul mercato di quanto realizzato dalle donne detenute nei laboratori sartoriali avviati in alcuni dei più affollati istituti penitenziari italiani.
Il progetto, che ha come capofila la cooperativa sociale Alice in partnership con Uno di due, Camelot, Officina Creativa, 2nd Change, Consorzio Sir, più l’appoggio di Banca Prossima e dell’Univeersità Bocconi di Milano, è destinato a 64 detenute degli istituti penitenziari femminili di Milano San Vittore e Bollate, Torino, Lecce, Trani, Roma Rebibbia, Enna, Como, Monza, Venezia, Castrovillari, Bologna, Pisa. Dura 12 mesi ed è finanziato dalla Cassa delle ammende per un importo di 413mila euro, con un confinanziamento di coop Alice di 214mila euro.
“Deve assolutamente passare il messaggio che in carcere è possibile fare impresa”, spiega a Vita.it Luigi Pagano, vicedirettore del Dap, Dipartimento amministrazione penitenziaria, “dalla nostra parte stiamo cercando di snellire la burocrazia per agevolare il rapporto con il mondo del lavoro: in molti istituti, laddove le condizioni lo permettono e i detenuti hanno seguito un certo percorso, abbiamo abbassato la soglia di sicurezza e siamo pronti a novità in tal senso, come spostare gli orari dei colloqui alla fine della normale giornata lavorativa o alla domenica”.
In particolare, il progetto Sigillo intende costituire, potenziare e consolidare una agenzia per lo sviluppo e la promozione delle cooperative sociali di genere (donne detenute del settore tessile abbigliamento) nelle strutture penitenziarie italiane individuate veicolando il marchio Sigillo – di proprietà del Ministero della Giustizia – promuovendo contestualmente la cooperazione sociale, il partenariato (tra enti locali , imprese profit e non profit) sull’esperienza già esistente, con azioni di accompagnamento, consulenze e sviluppo di piani di impresa.
Le beneficiarie, supportate dalle singole cooperative, seguiranno percorsi di formazione professionale in ambito sartoriale fondamentali per il raggiungimento di standard qualitativi adeguati e funzionali al posizionamento di mercato dei prodotti a marchio Sigillo. Alla fine dell’intero percorso oltre al consolidamento dei posti di lavoro delle lavoratrici già assunte dalle cooperative funzionanti, 50 donne, è prevista la creazione di 14 posti di lavoro.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.