Famiglia

La sospesione dell’IMU non vale per 40mila famiglie

Agli alloggi in affitto di proprietà delle cooperative non viene riconosciuta l’aliquota di prima casa e le famiglie rischiano di dover pagare la tassa a giugno. L'allarme è lanciato da Alleanza Cooperative di Abitazione che invita il nuovo Governo a intervenire

di Redazione

L’annuncio del Presidente del Consiglio di un blocco della rata di giugno dell’IMU rischia di non produrre alcun effetto per le oltre 40.000 famiglie a basso reddito che vivono, in affitto, in alloggi di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa e mista: l’ambiguità irrisolta di una norma contenuta nella legge 214/2011 che non riconosce a questi alloggi l’aliquota di prima casa le costringerebbe, infatti, al pagamento della tassa.

A lanciare l’allarme è Luciano Caffini, Presidente di Legacoop Abitanti e del coordinamento del settore abitazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, anche a nome dei copresidenti Alessandro Maggioni, Presidente di Federabitazione-Confcooperative, e Franco Ottolini, Presidente di Agci Abitazione.
«Risulta evidente -sottolinea Caffini- la pesante conseguenza che il mancato riconoscimento dello status di abitazione principale agli alloggi assegnati in godimento (che è subordinata, sia chiaro, al requisito di non possidenza di altro alloggio) determina su una fascia di persone economicamente deboli e socialmente esposte sul piano abitativo e, quindi, sulle loro condizioni di vita, aggravate ancor più dalla crisi in atto».

Gli immobili destinati ad alloggi in affitto, e le cooperative edilizie loro proprietarie, svolgono una funzione di servizio di interesse generale, garantendo qualità urbana e senso di comunità ad interi quartieri.  
Nel passato, a partire dal Decreto legislativo 504/1992 istitutivo dell’ICI, il legislatore – riconoscendo la particolare natura e la funzione sociale svolta dalle cooperative edilizie a proprietà indivisa e mista, che, mantenendone la proprietà, assegnano ai soci le abitazioni con contratti di affitto di lunga durata – ha costantemente esteso ad esse il regime fiscale dettato per le “prime case” di proprietà delle persone fisiche: in particolare un’aliquota agevolata e le relative detrazioni.

Più di recente, l’assimilazione è stata confermata dal D.L. n. 93/2008, che ha esteso alle cooperative l’esenzione dall’ICI disposta per l’abitazione principale delle persone fisiche.

Nel 2011, l’art. 13 della legge 214, introducendo l’IMU in sostituzione dell’ICI e stabilendo la sua applicazione anche alle abitazioni principali, ha esteso il beneficio della detrazione prevista per l’abitazione principale anche agli alloggi locati da cooperative indivise e IACP, ma non ha riconosciuto esplicitamente l’aliquota “prima casa” agli alloggi stessi. Questo ha comportato per le cooperative, e per le famiglie in affitto, il pagamento di aliquote non “prima casa”.
«Invitiamo il Governo -conclude Caffini- a porre rapidamente rimedio a questo problema: sarebbe davvero singolare se non lo si facesse, nel momento in cui si vuole alleggerire il carico fiscale sulle famiglie più deboli».

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