Cultura

Lettera aperta ad Oriana Fallaci 2

Continua anche sul nostro Forum il dibattito a seguito della lettera della scrittrice

di Redazione

Riceviamo dal signor C. Zicari e pubblichiamo integralmente la seguente lettera

“L’articolo del sig. Zenone Sovilla (cliccare qui per leggerla integralmente), è la prova di quanto abbia potuto l’incontro perverso tra il marxismo e certo cattolicesimo.

Se non fosse perché ve ne faccio parte, mi augurerei un Occidente islamizzato in cui i tanti signori Sovilla fossero portati a rimpiangere il bel tempo che fu. “…Servono a pagare gli scafisti per approdare sulle rive italiane (chi ce la fa, altri annegano o finiscono nei centri di detenzione temporanea, cioè in carcere senza processo ma questo la nota scrittrice non lo sa).”
In quanti ce la fanno? In quanti annegano? In quanti finiscono nei centri? E quanti di questi poi vagolano per le nostre città? Ma questo il vostro buon lettore non lo sa – finge di non saperlo – “Le parole della signora Fallaci nei riguardi degli immigrati in Europa sono un vergognoso insulto a un’umanità sofferente; la brutale negazione del diritto al riscatto dei diseredati della Terra.” Ed all’umanità sofferente debbo pensarci io? Loro soffrono come noi, i tedeschi ed i giapponesi soffrimmo al termine dell’ultima -per ora- guerra mondiale. Pala e picco, picco e pala uniti ad una buona dose di intelligenza ed inventiva, ecco le cure. Gli immigrati? Certo, ma col passaporto rosso, come negli USA e senza diritto di cittadinanza e ricongiungimenti come in Svizzera.
“…cosicché il muezzin in preghiera è una “vociaccia sguaiata” che soffoca il suono delle campane; non si chiede, la scrittrice, se la percezione non possa essere capovolta alle orecchie di un musulmano accecato quanto lei dall’interiorizzazione dei valori culturali autoctoni?”.

Che la percezione possa essere capovolta, non lo metto in dubbio. C’è un piccolo particolare di cui tener conto: a casa mia si ascolta la musica che voglio io. E se vado a casa degli altri, mi adatto.
“Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà”.

Della patria del signor Sovilla non me ne potrebbe fregar di meno; può farne e darla a chiunque, possibilmente negro e malato di AIDS, Ebola e quant’altro -scusi il negro, ma io ho solo un vecchio vocabolario, in cui il cieco è cieco, il bidello è bidello lo spazzino è spazzino eccetera- . La mia, di Patria, la lasci stare; dopotutto potrebbe sempre andare esule a Kabul.

Oppure a Cuba.

Ma forse sono fuori pista. Forse il signor Sovilla è una di quelle sante persone che, coerentemente, tengono la porta di casa aperta a tutti; forse l’idea “porte aperte alla Renault”, gli è stata rubata.

Cordiali saluti”

Chiunque volesse replicare o intervenire sull’argomento, può farlo entrando nel nostro Forum Forum Fallaci

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