Non profit

Preiti, una vita rovinata dal gioco

“Mettiamoci in gioco”: «l’intreccio tra crisi economica, crisi familiare e gioco sta danneggiando l’esistenza di tante persone e famiglie. Occorre regolamentare al più presto l’azzardo

di Lorenzo Alvaro

La vicenda di Luigi Preiti evidenzia con chiarezza il nesso sempre più stringente tra crisi economica, crisi familiare e gioco. È questa l’opinione di “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, promossa da Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Shaker – pensieri senza dimora, Uisp.

La disperazione ha portato Preiti a un gesto violento dalla portata straordinaria, ma sappiamo che le difficoltà causate dalla crisi economica stanno spingendo sempre più persone verso il gioco d’azzardo e che sono in netta crescita le separazioni causate dalla dipendenza dal gioco, proprio come accaduto a Preiti. L’azzardo può diventare un potente catalizzatore di malessere, di sfiducia, di depressione, contribuendo alla rovina di persone e famiglie.  

“Mettiamoci in gioco” chiede alle Istituzioni e alle forze politiche di intervenire finalmente per una reale e incisiva regolamentazione del gioco d’azzardo, affinché la sua diffusione non finisca per aggravare – soprattutto in un momento così critico per il paese – situazioni già difficili per altre ragioni.

La campagna ha presentato in merito un proprio documento in otto punti (vedi allegato) che nelle prossime settimane verrà riproposto ai parlamentari di tutti gli schieramenti e al Governo in carica.


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