Politica

Cécile, i “nuovi italiani” vanno al Governo

Nel suo primo tweet da ministro ha scritto che «l'integrazione è una risorsa per il Paese». E che la sua voce «è quella di tutti». Ecco chi è il neo ministro all'integrazione, Cécile Kyenge

di Sara De Carli

Il primo tweet da ministro Cécile Kyenge l’ha scritto un’ora e mezza dopo che Enrico Letta aveva svelato il suo Governo. Ha scritto così: «Cambiamento concreto x l’Italia la sua società e il modo di vedere l'integrazione come risorsa x il paese. La mia voce è quella di tutti». A quell’ora il suo profilo (@ckyenge) contava già 1.200 followers: un’ora e mezza prima a seguirla eravamo solo in 228. I giornalisti che twittavano in diretta i nomi dei Ministri, per qualche minuto il suo non l’hanno inserito: non sapevano chi fosse o come si scrivesse. «Oddio, chi è Cécile? la moglie di Emanuele Filiberto?» ha twittato una.

Cécile Kyenge è un medico, come ancora c’è scritto, semplicemente, sul suo profilo twitter. È stata eletta a febbraio nelle liste del Pd (vicina a Livia Turco), insieme a Khalid Chaouki. In Parlamento ancora non si è proprio del tutto ambientata. Sono i primi “nuovi italiani” entrati in Parlamento, gli italiani per cui sarebbe ora di cambiare la legge sulla cittadinanza: lei, per esempio, ha potuto fare il primo concorso come medico solo cinque anni dopo la laurea, perché prima non aveva la cittadinanza italiana. È originaria della Repubblica Democratica del Congo, è arrivata in Italia nel 1983, ha studiato medicina a Roma ed è stata responsabile dell’immigrazione del PD Emilia Romagna e portavoce del Comitato 1 marzo, quello dello sciopero degli immigrati.

Kyenge è andata in una casella, l’integrazione, dove fino a ieri era data per certa la riconferma di Andrea Riccardi. Lo stesso Chaouki ammette che è stata una «assoluta sorpresa, bella per noi ma soprattutto per l’Italia». La scelta fatta da Letta per lui «è segno di lungimiranza e coraggio, perché Cécile  è una donna competente e rappresentativa delle battaglie che abbiamo portato avanti insieme nel Partito Democratico, sui temi dell'immigrazione e del riconoscimento dei diritti di cittadinanza per i nuovi italiani. Letta ha dimostrato con coerenza di credere nella possibilità reale di un'Italia più inclusiva e davvero multiculturale». Chaouki e Kyenge, insieme ad altri esponenti del Pd, avevano già presentato una proposta per riformare la legge sulla cittadinanza: «noi in Parlamento, Kyenge al Governo e Laura Boldrini alla presidenza della Camera siamo ora un triangolo perfetto, spero proprio che ora ci sarà un’accelerazione del processo in corso», dice ora lui.

Cécile Kyenge in una foto recente con Graziano Del Rio, altro neministro del Governo Letta

Felice della nomina di Kyenge è anche Andrea Sarubbi, ex onorevole Pd, che nella scorsa legislatura era stato in prima linea per la legge sulla cittadinanza. Gli è molto piaciuto il primo tweet da ministro di Cécile, «ha messo in evidenza il suo approccio “ragionevole” e non ideologico all’immigrazione, che la considera come una risorsa». Ma Sarubbi aggiunge anche un “però”: «Cécile è un medico, ma non è andata a fare il ministro alla Salute. È stata chiamata a ricoprire un ruolo non in base alle sue competenze ma in base alla sua provenienza, al fatto di essere un’immigrata. Rachida Dati invece stava alla Giustizia, per dire. D’accordo, è il nostro primo ministro di seconda generazione, è una bella notizia, ma l’Italia è ancora provinciale».

 


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