Politica

La rivolta della città contro l’America’s Cup

Domani il via la grande manifestazione velistica. Che costerà oltre 6 milioni di euro in un momento drammatico per la vita di Napoli. De Magistris sempre più isolato

di Giuseppe Frangi

L’America’s cup 2013  salpa domani, ma Napoli è in subbuglio. Il sindaco De Magistris, asserragliato nei suoi uffici ha sposato la causa di questo evento d’elite che dovrebbe rilanciare l’immagine della città, e ha sempre rifiutato di ascoltare le voci che salgono da una città attraversata da un malessere mai così profondo. Il valleggio sta sorgendo proprio sulla Riviera di Chiaia, a poche centinaia di metri dal palazzo crollato il zxz marzo, i cui abitanti sono ancora sdollati: nessuno confronto poteva essere più emblematico di una manifestazione che i napoletanio vivono come un vero schiaffo. Nel primo progetto il Villaggio doveva essere davanti a Bagnoli, dove oggi c’è la Città della Scienza ridotta in cenere e dove si è scoperto che la bonifica sui terreni ex Italsider non è mais tata fatta.

L’ultima denuncia è arrivata da un personaggio tra i più auterevoli e impegnati a Napoli, Mirella Barracco, che dal 1984 è alla guida della Fondazione Napoli Novantanove. «Nessuno può essere contro una grande e bella manifestazione sportiva in una città di mare come Napoli», ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. «Ma, oltre ai gravi problemi di vivibilità che sta creando, puntare tanto siu eventi che costano sacrifici ai cittadini solo per “lanciare una nuova immagine di Napoli nel mondo” – è questo il mantra che ci viene ripetuto – ci sembra davvero poco». A Napoli la parola “evento”, spiega, ha ormai una comnnotazione sinistra…

Quali sono i costi dell’America’s Cup? Li ha messi in fila il sito Insorgenza civile, un movimento di attivisti molto presnete in città. Eccoli. 4 milioni e 200mila di diritti pagati agli americani di Acea. 4 milioni per l’allestimento del Village, Area Tecnica e Services, 1 milione e 200 mila euro per gli eventi collaterali, 800mila euro per la comunicazione.  6 di questi milioni, così come l’anno scorso, sono prelevati dai fondi Fesr, fondi per lo sviluppo regionale, che il presidente della Regione Stefano Caldoro ha stanziato, con la deliberazione di giunta numero 42. il 21 marzo il Comune di Napoli ha deliberato l’ok per i vari progetti, al solito provvisionali. Oltre 4 milioni per un villaggio provvisorio che resta in piedi per una settimana sembra l’ennesimo schiaffo agli sfollati di Chiaia.

Molto polemico Tommaso Montanari, docente a Napoli, storico dell’arte, autore della denuncia che ha portato allo scoperto il clamoroso e drammatico saccheggio della bilbioteca dei Girolamini. «Si pensava che con la giunta “arancione” di De Magistris le cose sarebbero cambiate. Invece ora è anche peggio: i Grandi Eventi sono al nuova religione, panem et circenses, per un polo ridotto a plebe. E intanto il copro di Napoli si sta disfacendo». «Non siamo più cittadini ma reclute», gli fa eco Mirella Barracco. «La città è abbandonata a se stessa. Prigioniera. Autobus che mancano, scioperi selvaggi, buche per strada, palazzi che crollano. E un sindaco che dichiara di volere la “partecipazione” ma è chiuso nell sue stanze. Una infelice vecchietta ieri a una fermata di un autobus mi ha detto che Napoli le è diventata nemica. Trovo che abbia ragione».

E persino dal fronte dei circoli velici arriva un siluro contro l’Amricas Cup. «Trovo fuori luogo l'investimento fatto per l'America's Cup a Napoli», gha detto Carlo Croce, presidente nazionale Fiv, federazione italiana vela. «Se fossi il sindaco con quei soldi darei spazio ad altri progetti».

 


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