Politica

Il Comune è in dissesto? Pagano le coop sociali

Il paradosso di Reggio Calabria: in due anni l'amministrazione ha accumulato 7 milioni di debiti, ma il decreto del Governo non servirà a nulla. E intanto i lavoratori mangiano grazie agli aiuti della Caritas

di Redazione

Il paradosso è che dal decreto sui debiti delle pubbliche amministrazione varato dal governo Monti alle 35 cooperative sociali di Reggio Calabria che da due anni a questa parte non percepiscono i rimborsi e ai loro 600 addetti non arriverà nulla. Questo anche se il Comune (commissariato) dello Stretto nei loro confronti vanta per le ultime due annialità un debito di 7 milioni di euro. Lucano Squillaci, portavoce del Coordinamento provinciale del Terzo settore di Reggio Calabria ne è convinto.

Perché è così pessimista?
Stiamo ancora studiando il documenti, ma se la priorità saranno i comuni virtuosi, per noi che siamo praticamente sull’orlo del dissesto e abbiamo un’amministrazione commissariato non ci sono speranze.

Però avete annullato lo sciopero dei servizi proclamato per lo scorso 28 marzo…
Lo abbiamo fatto solo perché grazie ai fondi della Regione e della Coesione sociale ci hanno assicurato che pagheranno almeno il corrente, che per il 2013 ammonterà a circa 3 milioni di euro e perché ci hanno dato rassicurazioni che non si realizzare il taglio di un’ulteriore 30% dei costi che avevano inizialmente previsto. Lo sciopero comunque è solo sospeso. Se il 20 aprile non riceveremo la prima tranche di quest’anno, chiuderemo i battenti.

Da quanto tempo i vostri lavoratori non percepiscono lo stipendio?
Mediamente da 12/13 mesi. Ormai vanno a prendere i pasti alla mensa della Caritas. Siamo più poveri di quelli che assistiamo.

Come pensate di rientrare dei 7 milioni di credito ?
Ci hanno fatto una proposta assurda, che prevedeva un piano di rientro in dieci anni rinunciando però al 30% del credito. Ma noi siamo onlus, non facciamo margini. Quel 30% da dove lo recuperiamo?

Quindi?
Quindi ci siamo opposti: mercoledì avremo un nuovo incontro. Il massimo a cui possiamo arrivare è una dilazione di 3 anni a patto però che paghino tutto il dovuto.
 
 


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