Cultura

Il Papa prima predica poi dà l’esempio

Bergoglio chiede ai preti di tornare nelle periferie, tra gli ultimi. Poi andrà a lavare i piedi a 12 ragazzi del carcere minorile di Casal del Marmo

di Lorenzo Alvaro

Papa Francesco ha lanciato un appello ai sacerdoti durante la messa del Crisma in una gremitissima Basilica Vaticana: «bisogna uscire a sperimentare la nostra unzione, il suo potere e la sua efficacia redentrice: nelle “periferie” dove c'è sofferenza, c'è sangue versato, c'è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni. Non è precisamente nelle autoesperienze o nelle introspezioni reiterate che incontriamo il Signore: i corsi di autoaiuto nella vita possono essere utili», ha detto il Papa, «però vivere la nostra vita sacerdotale, passando da un corso all'altro, di metodo in metodo, porta a diventare pelagiani, a minimizzare il potere della grazia, che si attiva e cresce nella misura in cui, con fede, usciamo a dare noi stessi e a dare il Vangelo agli altri, a dare la poca unzione che abbiamo a coloro che non hanno niente di niente».

Il Pontefice, chiamandosi nuovamente “Vescovo” di Roma e non Papa, ha ammonito i sacerdoti ad essere «pastori in mezzo alla gente». E ha sottolineato che «il sacerdote celebra caricandosi sulle spalle il popolo a lui affidato e portando i suoi nomi incisi nel cuore. Quando ci rivestiamo con la nostra umile casula può farci bene sentire sopra le spalle e nel cuore il peso e il volto del nostro popolo fedele, dei nostri santi e dei nostri martiri, che in questo tempo sono tanti».

Il Papa ha quindi aggiunto: «l'olio prezioso che unge il capo di Aronne non si limita a profumare la sua persona, ma si sparge e raggiunge “le periferie”. Il Signore lo dirà chiaramente: la sua unzione è per i poveri, per i prigionieri, per i malati e per quelli che sono tristi e soli. L'unzione, cari fratelli, non è per profumare noi stessi e tanto meno perché la conserviamo in un'ampolla, perché l'olio diventerebbe rancido e il cuore amaro». Del resto, ha osservato papa Bergoglio, «il buon sacerdote si riconosce da come viene unto il suo popolo».

Parole che verranno confermate nei fatti oggi pomeriggio quando il Papa celebrerà il rito della lavanda dei piedi nel carcere minorile di Casal del Marmo.

Dodici i ragazzi cui saranno lavati i piedi. Tra i giovani detenuti ci saranno anche due ragazze. Una ragazza italiana di religione cattolica e una serba nata a Roma, di fede musulmana. Gli altri dieci sono stati scelti per rappresentare sia le diverse nazionalità presenti nel Carcere di Casal del Marmo che le religioni attualmente professate all'Ipm: oltre ai cristiano cattolici, infatti, i ragazzi sono cristiano ortodossi e musulmani.


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