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Associazioni in campo contro i tagli alle donazioni

La legge sul bilancio americano colpisce le deduzioni fiscali. Se passassero, sarebbe un disastro per il non profit. E così centinaia di lobbisti del terzo settore hanno invaso Capitol Hill per convincere i parlamentari a ripensarci

di Gabriella Meroni

Settimana cruciale per la definzione dei tagli ai vantaggi fiscali sulle donazioni negli Stati Uniti. Contro il progetto del Parlamento di limitare la deduzione delle offerte agli enti non profit sono scese in campo le organizzazioni di secondo livello (soprattutto le tre alleanze delle potenti fondazioni americane Council on Foundations, Alliance for Charitable Reform e Forum of Regional Associations of Grantmakers) che hanno inviato centinaia di lobbisti a Washington per spiegare a deputati e senatori che non è tagliando i vantaggi sulle donazioni che si ridurrà il deficit.

Nei prossimi giorni è previsto l'inizio della discussione dei budget plan, e in particolare quello presentato al Senato dai democratici prevede diversi limiti alla deducibilità delle donazioni al non profit. "Miliardi di dollari sono a rischio", ha spiegato un rappresentante del Council on Foundations. "Dobbiamo fare capire ai nostri parlamentari il legame indissolubile tra le donazioni e lo sviluppo economico. Se si colpiranno i donatori, si colpiranno le migliaia di organizzazioni che in America danno posti di lavoro, crescita economica, innovazione, istruzione e sostegno contro la crisi economica".

Le fondazioni in particolare si sono riunite a Washington per celebrare uno dei loro appuntamenti annuali più importanti, la due giorni Foundations on the Hill (che si conclude oggi) il cui titolo quest'anno è "Il nuovo Congresso cambierà la filantropia?". Quando si dice saper fare lobby…

Per seguire la manifestazione clicca qui

Nella foto: il senatore Tom Harkin assediato dai cronisti dopo la riunione con Obama sui tagli al deficit


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