Welfare

Il 65% delle malattie sono di natura muscolo-scheletrica

L’ANMIL presenta i risultati di una ricerca realizzata in collaborazione con ANMILSicurezza e l’Istituto Ortopedico Galeazzi IRCCS, sul fenomeno delle patologie di natura muscolo-scheletrica che sono circa 30.500 su un totale di 46.500 delle denunce all'Inail

di Redazione

In pratica, nell’ultimo quinquennio, il loro numero si è più che triplicato mentre, nello stesso periodo temporale, tutte le altre malattie professionali sono diminuite nel complesso del 4%. Come confermato dalle statistiche nazionali e internazionali, le patologie muscolo-scheletriche e i disturbi da sovraccarico biomeccanico sono diventati, negli ultimi anni, tra le principali preoccupazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Si tratta di degenerazioni di disturbi fisici che interessano trasversalmente tutti i settori di attività che richiedono un impegno fisico di un certo rilievo dei lavoratori. I settori a maggiore diffusione sono l’agricoltura, le costruzioni e il commercio che, da soli, impiegano oltre 5 milioni di lavoratori e rappresentano quasi la metà dei soggetti complessivamente affetti da tali patologie. Tuttavia la trasversalità del fenomeno si manifesta anche a livello di genere, in quanto il rischio di contrarre tali patologie risulta equamente distribuito tra uomini e donne, in linea con la distribuzione degli occupati (60% uomini e 40% donne); un dato quest’ultimo che invece non trova riscontro nel caso degli infortuni sul lavoro dove la percentuale delle donne è nettamente inferiore (30% donne e 70% uomini). Le cause prevalenti delle patologie muscolo-scheletriche sono rappresentate da sollevamento e movimentazione di carichi pesanti, posture incongrue e movimenti ripetuti.
Il Rapporto, contiene inoltre un approfondimento sulle caratteristiche e tendenze di queste patologie, con particolare riferimento al settore del commercio e di alcune figure professionali sulle quali si è concentrata l’indagine medico-sperimentale. Lo studio si conclude con un’ampia ricostruzione del quadro normativo regionale e nazionale e della disciplina comunitaria.
Dall’attenta disamina delle attuali carenze nei metodi di valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici che ne sono risultati trasversalmente affetti, è emersa la necessità: da un lato, di una normativa nazionale più sistematica e uniforme delle prassi e delle norme tecniche di settore più accreditate dalla letteratura internazionale; dall’altro, di un sostanziale adeguamento degli indennizzi INAIL in ragione delle conseguenze che tali patologie possono avere sulla qualità della vita del lavoratore.
Alla presentazione del rapporto intervengono : il Presidente della Commissione Infortuni e Morti bianche al Senato Sen. Oreste Tofani; il Presidente Nazionale ANMIL Franco Bettoni; il Responsabile della Sovrintendenza medica generale INAIL Giuseppe Bonifaci; il Direttore della Clinica Ortopedica dell’Università degli Studi di Milano presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi IRCCS Valerio Sansone; il Coordinatore Servizi statistico-informativi ANMIL Franco D’Amico; il Responsabile Consulenza medico-legale Patronato ANMIL Giuseppe Cimaglia; il Segretario Generale di Fisascat-Cisl Molise Alfredo Magnifico e il Direttore Area Lavoro e Sindacale di Federdistribuzione Maria Stella Motta. Coordinatore dell'incontro il Direttore Scientifico di ANMIL Sicurezza Maria Giovannone.

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