Famiglia

SciAbile compie 10 anni

Si festeggia quest’anno il decennale di Progetto SciAbile, l’iniziativa promossa da BMW Group Italia in collaborazione con la Scuola Sci Sauze d’Oulx Project che si propone di insegnare a sciare a persone diversamente abili, grazie all’aiuto di personale qualificato.

di Carmen Morrone

Dal 2003 hanno partecipato circa 600 persone che hanno seguito oltre 7.000 ore di lezione svolte sul campo. Sulle piste di Sauze d’Oulx con i maestri e gli allievi di Progetto SciAbile per celebrare il decennale dell’attività della scuola anche Alex Zanardi due ori e un argento a Londra 2012 nell'handbike e il campione di paraciclismo Fabrizio Macchi che per l’occasione ha voluto provare di persona il corso base di Progetto SciAbile.

«Sono testimonial di SciAbile dalla sua nascita – ha affermato Alex Zanardi -, ogni anno torno a Sauze d’Oulx con grande piacere perché mi piace sciare in compagnia di questi ragazzi e dei loro maestri, e soprattutto perché credo nell’utilità e nell’importanza di questo progetto. In molte occasioni mi sono reso conto che queste giornate sulle piste servono ai ragazzi per imparare a superare certe difficoltà, sentirsi più forti e trovare fiducia in se stessi». «La scuola di sci – ha proseguito Zanardi – è riuscita a dotarsi di attrezzature ed ausili come monosci, bi-sci, Tandem Ski, stabilizzatori per amputati e caschi con megafono per non vedenti, che permettono adattamenti ad ogni allievo». Da quest'anno i maestri sanno anche comunicare con la LIS- lingua dei segni. «Abbiamo  frequentato  un corso e abbiamo potuto notare dei miglioramenti, anche relazionali: stupisce in positivo e viene infatti molto apprezzato il nostro tentativo, al momento ancora un po’ rudimentale, di utilizzare la loro lingua – ha affermato Alberto Bergoin, presidente della scuola di sci Sauze d’Oulx Project -. Ciò che cambia con gli allievi non udenti non è la tecnica, ma l’aspetto comunicativo, che nello sport è fondamentale. Prima di iniziare il corso dovevamo avvalerci di un interprete anche sulle piste, ora invece è migliorato molto l’aspetto relazionale, perché si accoglie l’allievo nella sua diversità, con una relazione diretta e alla pari. Aiuta inoltre ad uscire da un isolamento nel quale spesso le persone non udenti si vedono confinate: anche nell’attività agonistica tale disabilità viene considerata a parte».
«E’ positivo constatare il numero sempre maggiore di allievi che ormai sciano con noi da tempo – ha affermato Claudia Gambarino, psicologa e maestra di sci -, alcuni da dieci anni, crescendo con noi e creando un legame molto intenso. L’inclusione sociale attraverso lo sport e l’attività motoria è considerata un fattore di stimolo fondamentale per migliorare la propria qualità della vita e le proprie competenze psicologiche, sociali e motorie.Purtroppo persistono ancora alcuni stereotipi e pregiudizi rispetto allo sport e alla disabilità, insieme a barriere fisiche e psicologiche da superare: un campione fuoriclasse come Alex Zanardi è quindi un grande esempio per tutti, sia dal punto di vista umano che sportivo, oltre che una fonte di motivazione».

 


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