Non profit

L’educazione in scena a Milano

Il seminario di studio che ha visto intorno allo stesso tavolo politici, rappresentanti di Associazioni giovanili, oratori, Centri Diurni e Comunità, Reti territoriali e Università

di Lorenzo Alvaro

Si è concluso il seminario di studio “E l’educazione? Per un nuovo welfare attento ad adolescenti e giovani”. Evento promosso da Vita Magazine, Fondazione Exodus, Comunità Casa del Giovane, Fondazione Promozione e Solidarietà Umana, Relazione Impresa Sociale, Comunità Fraternità – Associazione Saman e Associazione Comunità il Gabbiano.

Una tavola rotonda che ha visto riuniti intorno ad un unico tavolo politici, rappresentanti di Associazioni giovanili, oratori, Centri Diurni e Comunità, Reti territoriali, Università e Istituzioni.

Tutti insieme con l'obbiettivo di cominciare un percorso comune sull'educazione. Come ha sottolineato Franco Taverna, di Fondazione Exodus, nel suo intervento «ci si aspetterebbe un investimento in educazione dalla politica che invece anche in questa campagna elettorale non riesce a nascondere la sua mala-educazione». Un tema quello educativo, sottolinea sempre Teverna, che declinato in politica vuol dire passi concreti: «dare pieno valore alla nostra scuola che può assolvere al suo dovere, può garantire veramente il diritto allo studio, solo a partire da una formazione costante per i docenti alla qualità della relazione con gli alunni e in ricerca di programmi personalizzati specialmente per i ragazzi che hanno particolari difficoltà».
Educare però non è solo una priorità legata al mondo scolastico.

La crisi che investe, in particolare i giovani, chiede sforzi che superino la sola questione didattica. «È necessario pensare delle politiche giovanili del lavoro che abbiano come indicatore fondamentale di programmazione l’inclusione» chiarisce Pietro Maria Farneti, dell'Associazione Risvegli Onlus «Bisogna  ripristinare e sostenere la possibilità di tirocini lavorativi, strutturare interventi flessibili di inclusione formativa e lavorativa. Sostenere forme di incentivazione fiscale significative  per le aziende che impiegano giovani. Consentire e promuovere percorsi formativi  serali, brevi, focalizzati sulle competenze che coniughino contemporaneamente il lavoro e l’addestramento».

Il tavolo ha poi affrontato quella che è a tutti gli effetti un'emergenza sociale urgente. «Il gioco d’azzardo non è solo una questione economica, ma educativa. Siamo impegnati da tempo sull’educazione dell’uso del denaro, la promozione di stili di vita e sull’accompagnamento delle persone indebitate», ha spiegato Luciano Gualzetti di Caritas Ambrosiana, «bisogna però dare una risposta forte a quello che è forse il segnale più drammatico delle due crisi dei nostri giorni, quella economica e quella culturale».

A fargli eco Simone Feder, della Casa del Giovane di Pavia che, dopo aver proposto la canzone rap Azzardopoli, ha snocciolato i dati «il mercato del gioco in Italia è cresciuto negli ultimi 10 anni grazie ad una colossale opera di legalizzazione. Bisogna assolutamente avviare una riflessione seria e ponderata. Non si può accettare che il 15% dei ragazzi di 11 anni abbia già premuto quel pulsante. Una legge che impedisca ai nostri figli di ammalarsi è doverosa e una posizione educativa chiara e decisa è necessaria». A fare gli onori di casa Riccardo Bonacina direttore di Vita che ci ha tenuto a sottolineare l'esigenza di un Servizio Civile Universale, «serve subito una legge sul modello del Servizio civile europeo. In Italia i giovani dai 18-28 anni sono 9 milioni. Una risorsa straordinaria senza cui è impossibile immaginare qualsiasi ripresa. Regione, enti locali, enti del terzo settore, Università e scuole, lavorino insieme per una leva civica a servizio delle comunità».


La chiusura dei lavori ha prodotto la stesura di un documento in quattro punti da sottoporre alla politica. Ecco i 4 temi:

Servizio Civile Universale
In Italia i giovani dai 18-28 anni sono 9 milioni. Una risorsa straordinaria senza cui è impossibile immaginare qualsiasi ripresa. Regione, enti locali, enti del terzo settore, Università e scuole, insieme per una leva civica a servizio delle comunità. Subito una legge sul Servizio civile universale sul modello del Servizio civile europeo che dia ai giovani che lo vogliano (senza tetti e limiti di numero) la possibilità di un impegno a servizio degli altri e delle comunità.

Campagna No Slot
In Regione Lombardia più del 3% del Pil, 12 miliardi, viene consumato nei giochi d’azzardo e sperperato nelle slot machine. I risparmi dei territori e delle famiglie vanno così bruciati, aumentano i soggetti che soffrono di ludopatie (100mila in Lombardia) e bisognosi di cure. Subito una legge per rendere la nostra Regione un territorio Free slot. E subito una legge Nazionale che supporti la ribellione delle comunità locali.

Dispersione scolastica
In Lombardia il 18,4% dei ragazzi lascia la scuola prima di aver concluso l’obbligo formativo. In Italia la percentuale è del 18,8 che ci pone al quartultimo posto in Europa. Perdiamo dai percorsi formativi 700 mila ragazzi ogni anno. Urge un investimento educativo, che si traduce in formazione costante per i docenti alla qualità della relazione con gli alunni e in ricerca di programmi personalizzati specialmente per i ragazzi che hanno particolari difficoltà. Aprendo anche spazi di libertà ai soggetti educativi.
 
Lavoro giovanile
È necessario pensare delle politiche giovanili del lavoro che abbiano come indicatore fondamentale di programmazione l’inclusione. Bisogna  ripristinare e sostenere la possibilità di tirocini  lavorativi, strutturare interventi flessibili  di inclusione formativa e lavorativa. Sostenere  forme di incentivazione fiscale significative per le aziende che impiegano giovani. Consentire e promuovere percorsi formativi serali, brevi, focalizzati sulle competenze che coniughino contemporaneamente il lavoro e l’addestramento.

Per conoscere l'evento minuto per minuto ecco il live dell'incontro su Twitter


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