Politica

Museo dell’Olocausto, per ora solo annunci

E' dal 2005 che si parla di trasformare Villa Torlonia, ex residenza del duce, in una struttura permanente sulla Shoah. Ma ad oggi è tutto fermo. E in Israele ritardi e promesse mancate fanno scoppiare un caso

di Gabriella Meroni

Diventa un "caso" in Israele la mancata apertura, dopo tanti annunci, del Museo dell'Olocausto di Roma, avrebbe dovuto sorgere a Villa Torlonia, ex residenza di Benito Mussolini. Oggi il quotidiano online più letto di Israele, The Times of Israel, fondato e diretto dallo scrittore ed ex direttore del Jerusalem Post David Horovitz, dedica un'ampia sezione alle promesse italiane non ancora realizzate, nonstante progetti approvati e un costo che si aggirerebbe intorno a 30 milioni di dollari.

"Il progetto del museo, che sorgerà sopra antiche catacombe ebraiche, in un bellissimo parco, nella villa in cui Mussolini abitò dal 1925 al 1943, è datato 2005", si legge nell'articolo, "ma è stato finora bloccato da ripetuti intoppi burocratici e finanziari". The Times of Israel intervista Leone Paserman, presidente della Fondazione museo della Shoah ed ex presidente della Comunità ebraica di Roma, che si mostra cautamente ottimista: "Spero che i lavori comincino questa estate, ma in Italia non si può mai dire".

Il museo dell'Olocausto di Villa Torlonia sarebbe il primo di questo genere in Italia, nota The Times of Israel, che sottolinea come il nostro paese, nonostante l'alleanza con i nazifascisti, non abbia mai assunto un atteggiamento univoco verso la comunità ebraica: "L'Italia adottò le leggi razziali, estromettendo gli ebrei dalla vita pubblica, ma allo stesso tempo rifiutò di prendere parte attiva nel genocidio, e i territori occupati dalle truppe italiane erano ritenuti abbastanza sicuri dagli ebrei".

Il Comune di Roma – continua il servizio – ha approvato il progetto definitivo del Museo un anno fa, ma i finanziamenti vennero poi a mancare a causa dei tagli ai Comuni imposti dal governo centrale. Lo scorso dicembre pare che siano stati sbloccati, e il sindaco Gianni Alemanno ha annunciato il via libera a tutte le autorizzazioni per fine gennaio, proprio in concomitanza con la Giornata della Memoria. Se tutto andrà come previsto, il bando di assegnazione dei lavori sarà pubblicato in primavera.

"Sono passati quasi 70 dalla Shoah, e i superstiti dell'olocausto, i testimoni, stanno scomparendo", osserva Paserman. "Dopo così tanto tempo stiamo passando dalla memoria alla storia, e sarebbe importante che questo museo diventasse un luogo dove imparare la storia, formare gli insegnanti, educare le nuove generazioni".

Perché la struttura sia aperta al pubblico però, secondo The Times of Israel, occorreranno almeno altri tre o quattro anni, sempre che tutto vada come previsto. Anche perché i fondi stanziati (circa 30 milioni di dollari) bastano per sola costruzione del museo, e non per l'allestimento. "C'è la crisi, lo sappiamo", conclude Paserman, "ma confido nella reale volontà delle istituzioni di dar vita a questo progetto".


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