Mondo

Guerra aperta agli homeless

Hanno superato quota 50 le città americane in cui è vietato portare cibo e aiuti ai senza tetto per la strada. Le associazioni si ribellano, ma i tribunali danno ragione ai sindaci. E la colpa è di Washington...

di Gabriella Meroni

Hanno raggiunto e superato quota 50 le città degli Stati Uniti in cui è vietato aiutare gli homeless. Proprio così: oltre 50 municipalità Usa (tra cui New York e Philadelphia) hanno vietato in modi diversi a chiunque (soprattutto alle associazioni) di portare cibo, coperte o altro ai tanti che dormono per strada.

Il motivo, ufficialmente, è nobile: tagliare i viveri ai senza tetto per "convincerli" a ricevere aiuti più appropriati nei tanti rifugi messi a disposizione. Ma sono in tanti a sospettare che il  vero motivo sia un altro: toglierli dalla strada perché sporcano e non sono un bel vedere. Inutile dire che queste ordinanze hanno scatenato le proteste delle charity, che in molti casi si rifiutano di obbedire e aiutano ugualmente gli homeless, sopportandone le conseguenze.

E' successo anche la notte scorsa a Seattle, una delle ultime città a varare provvedimenti restrittivi, dove l'associazione cristiana The Bread of Life Mission, fondata 70 anni fa, è stata invitata dalla polizia a sospendere le ronde notturne a favore dei senza tetto, mentre potrà continuare a gestire la mensa per i poveri "fissa". Una decisione che il direttore della charity, Willie Parish Jr, non ha accettato, mentre un responsabile dell'assessorato ai Servizi alla persona ha ribadito che "per motivi igienici" d'ora in poi il cibo non potrà più essere somministrato a chicchessia all'aria aperta "per tutelare la salute di chi riceve aiuti alimentari".

Un caso di evidente ipocrisia che però è tutt'altro che isolato. Come Seattle, sono tante altre le città che non hanno avuto il coraggio di vietare esplicitamente l'elemosina ai senza tetto, ma hanno varato restrizioni che apparentemente non c'entrano nulla, anzi sembrano difendere alcuni diritti, salvo poi impedire lo svolgimento di atti solidali. E' il caso per esempio di Dallas, dove chiunque voglia distribuire cibo agli indigenti deve prima frequentare un lungo corso comunale obbligatorio; a Denver nessuno può dormire per strada o mangiare all'aperto se prima non ha ottenuto un permesso dalle autorità; a Houston si può dar da mangiare ai senza tetto in strada, ma a non più di cinque persone alla volta, altrimenti scatta la multa.

Finora le tante cause intentate dalle associazioni contro queste singolari direttive comunali hanno portato a una serie di sentenze favorevoli a sindaci e municipalità. Un piano federale emanato il 22 giugno 2010 ha infatti stabilito l'eradicazione dal paese della mancanza cronica di alloggio entro il 2015 per i veterani e gli homeless, ed entro il 2020 per famiglie e bambini. Quella del no agli aiuti è la strada giusta?


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