Cultura

Obama, una non profit per il consenso

Per la prima volta nella storia l'apparato elettorale di un presidente è chiamato a sopravvivere alla sua vittoria. Per chiamare a raccolta i suoi 4 milioni di sostenitori attivi, Obama lancia un'associazione senza fine di lucro. E fa un appello: "Aiutatemi a realizzare le mie promesse"

di Gabriella Meroni

Un'associazione non profit tutta sua, che userà per raccogliere consenso e proposte dei cittadini, dibattere temi caldi come l'immigrazione e il porto d'armi e monitorare passo passo il progredire dell'agenda del secondo mandato. E' questo il progetto innovativo che il presiente Obama dovrebbe annunciare tra sabato 19 e domenica 20 gennaio a Washington, nel corso di un evento che vedrà la partecipazione di 4000 ex volontari e membri dello staff che hanno dato vita alla campagna elettorale da poco conclusasi. In puro stile Obama, altre migliaia di persone parteciperanno online in diretta sui principali social network.

"Cercheremo di capire come utilizzare l'immenso database dei nostri militanti per sostenere il presidente nel corso del suo secondo mandato", ha spiegato l'ex manager della macchina elettorale obamiana, Jim Messina. "Argomenti come l'immigrazione, il cambiamento climatico e l'uso delle armi da fuoco saranno importanti nei prossimi quattro anni", ha aggiunto Messina, "e lui sene occuperà in prima persona, ma ha bisogno del nostro aiuto. Deve sentire che siamo con lui".

La nuova organizzazione, che avrà anche giuridcamente lo status di non profit, avrà sede a poca distanza dalla Casa Bianca e non sarà collegata alla struttura ufficiale del partito democratico, il Democratic National Committee né al super PAC Priorities USA, la centrale di raccolta fondi che ha permesso a Obama di essere rieletto. Come non profit, la nascente associazione non potrà avere come principale obiettivo l'attività politica; si chiamerà con ogni probabilità "Organizing for action" e secondo molti osservatori assomiglierà a un advocacy group.

Sia come sia, sta di fatto che – come nota la ABC – "è la prima volta che l'apparato elettorale di un presidente non si scioglie con la sua elezione, ma rimane vivo e attivo anche dopo, anche grazie ai social media. Barack Obama può contare su una platea di 4 milioni di sostenitori attivi", conclude l'emittente, "qualcosa che può davvero fare la differenza anche per il lavoro di un presidente".


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