Sostenibilità

Fondi europei: 2 miliardi di euro inutilizzati

A rischio oltre 2 miliardi di euro di fondi europei per la gestione dei rifiuti, inutilizzati dal 2011. Andranno persi se non investiti entro il 2015

di Redazione

 

Gli Stati membri potrebbero veder scivolare via dalle proprie casse oltre 2 miliardi di euro entro il 2015. Si tratta dei fondi che la Commissione europea aveva stanziato nel 2011 per la gestione dei rifiuti. Si calcola infatti che oltre il 40% di quei 6,2 miliardi di euro di fondi europei  non sia ancora stato utilizzato, una quantità enorme di risorse che andranno perse per sempre se gli stati membri non riusciranno ad investirli entro il 2015.

Ad ostacolare l’impiego di questi fondi, le difficoltà dei paesi membri, a rispettare  le misure di co-finanziamento, previste dalle politiche di coesione che prevedono, per i fondi europei, un investimento da parte delle pubbliche amministrazioni, nazionali e locali.

Secondo la Commissione europea, alla fine del 2011, la Repubblica Ceca, la Polonia e la Romania avevano a disposizione oltre 330 milioni di euro a testa, provenienti dai finanziamenti europei dedicati alla gestione dei rifiuti, mentre l’Italia, la Bulgaria, la Grecia e l’Ungheria avevano oltre 200 milioni di euro a testa.

La portavoce della commissione europea ha però affermato che la difficoltà di stanziare finanziamenti propri da parte degli stati membri non può essere identificata come unica ragione del mancato utilizzo di risorse così importanti. “In realtà mancano ancora due anni alla scadenza degli investimenti ed è ancora presto per affermare che i progetti non possono essere implementati per una mancanza di co-finanziamenti.” Ha rassicurato. “E’ comunque vero che, a causa della crisi, il co-finanziamento è diventato una sfida per gli stati membri.”

In vista della scadenza dell’utilizzo delle risorse, nel 2012 molti paesi hanno accelerato i propri programmi, come l’Ungheria che ha triplicato i progetti per la gestione dei rifiuti finanziati dal fondo di coesione.

Al momento il consiglio europeo dei ministri e il parlamento europeo stanno finalizzando un nuovo pacchetto per la politica di coesione 2014-2017. 

La FEAD, Federazione Europea per la Gestione dei Rifiuti e dei Servizi Ambientali, auspica che nel nuovo pacchetto siano presenti più finanziamenti dedicati al riciclo poiché, come ha sottolineato il portavoce dell’associazione, gli stati membri più giovani sono i principali beneficiari del fondo di coesione ed è proprio qui che la maggior parte dei rifiuti viene ancora destinata alle discariche.

Al momento la priorità rimane comunque l’impiego delle risorse stanziate da fondo di coesione 2007-2013.

“Le risorse che non verranno utilizzate entro il 2015 non verranno portate avanti nel nuovo periodo finanziario. Risulteranno quindi perse per gli stati membri e non potranno essere riutilizzate”, ha avvertito la commissione.

Secondo uno studio portato avanti nel 2011 dalla Commissione europea, la gestione dei rifiuti locale richiederà gli sviluppi di infrastrutture maggiori, in particolar modo per sostenere l’espansione degli impianti per il riciclo dei rifiuti, il compostaggio, lo smistamento e la costruzione di inceneritori.

Lo studio ha poi evidenziato come gli incentivi di co-finanziamento potrebbero essere usati per contribuire a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, applicando diversi tassi di co-finanziamento ai progetti, a seconda del contributo che saranno in grado di apportare per il raggiungimento di tali obiettivi.


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