Politica
Laura Boldrini: obiettivo numero uno una nuova legge sull’immigrazione
Dopo 24 anni da portavoce italiana dell'Unhcr, la scelta di candidarsi nelle fila di Sel: «Mi è stata offerta un'opportunità a cui non potevo dire no, perchè bisogna provare a cambiare le cose». Ora la Presidenza della Camera
Giovanissima cinquantenne, dopo 24 anni in giro per il Mediterraneo a difendere i diritti dei migranti e dei rifugiati nelle vesti della portavoce italiana dell’Unhcr, Laura Boldrini è stata eletta in Parlamento con la casacca di Sel. Da sempre compagna di campagne e di buona informazione di Vita è stata indicata stamattina dal Pd come presidente della Camera dei deputati. Laura Boldrini alla Camera e Piero Grasso al Senato: sono, infatti, i due nomi «nuovi» che il Pd ha proposto per la presidenza delle Camere dopo la riunione dei parlamentari.
Qui l'intervista rilasciata a Vita alla vigilia delle Elezioni 2013 che indica le priorità della nuova Presidente della Camera, in cima a tutte una nuova legge sull'immigrazione.
Boldrini, perchè la scelta della politica?
Non si può solo criticare e poi stare a guardare. Vendola mi ha offerto un’opportunità e voglio giocarmela fino in fondo. Cercando di cambiare le cose da dentro la politica.
Come l’ha convinta?
Con una telefonata mentre ero in Grecia: un paese in cui la crisi sociale sta mettendo a rischio in modo impressionante la sicurezza fisica stessa dei migranti di colore, che ormai vengono aggrediti e picchiati in strada senza che nessuno intervenga. Come se fosse la cosa più normale al mondo. Nichi mi chiama, erano i giorni di Natale, mi fa la sua proposta, poi al mio rientro viene a trovarmi a casa. Lì ho preso la decisione finale ed eccomi qui.
Come avrebbe reagito se la proposta le fosse arrivata da altre parti politiche?
Non so. Quello che so per certo è che le posizioni di Sel contro la criminalizzazione dei migranti o contro i respingimenti in mare aperto sono sempre state nette e senza ambiguità. Dimostrando una consonanza con il mio modo di leggere certi fenomeni.
Quali sono gli obiettivi dei suoi primi cento giorni in Parlamento?
La legge sulla cittadinanza dei migranti e la totale revisione del cosiddetto “pacchetto sicurezza” inclusa naturalmente la Bossi-Fini. Una norma che va ribaltata il prima possibile. Ma le mie battaglie saranno anche altre.
Quali?
Mi batterò affinché l’Europa non mandi in soffitta un sistema di welfare all’avanguardia, perché l’Italia ritrovi la sua centralità nel bacino del Mediterraneo e perché il ruolo e la rappresentazione delle donne nella nostra società non sia umiliante come lo è stato negli ultimi tempi. Infine, farò tesoro della piattaforma eleborata dal Comitato editoriale di Vita.
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