Volontariato

Ecco chi sono i nostri 139 mila volontari

A pochi giorni dall’elezione del presidente nazionale l’associazione ha presentato la prima ricerca, realizzata dal Censis, sui propri aderenti

di Francesco Agresti

La Croce Rossa prepara la svolta presentando il suo volto migliore: i volontari. A pochi giorni dall’elezione del presidente nazionale (fine gennaio) che metterà fine al commissariamento guidato da Francesco Rocca, la Cri ha presentato oggi pomeriggio a Roma la prima ricerca che ha tracciato l’identikit degli oltre 139 mila volontari.

«Il quadro che emerge», sottolinea Rocca, «è quello di una comunità coesa in grado di tessere al suo interno una fitta rete e solida rete di relazioni sociali. Un universo di valori e pratiche che rappresenta, in una fase come quella che viviamo, un’ esperienza senza dubbio positiva, un esempio per il Paese. La nostra è una comunità che aiuta perché accoglie, perché è in grado di rispondere, almeno nei suoi valori e contenuti fondamentali, alle aspettative di persone che scelgono di fare del volontariato».

La ricerca, realizzata dal Censis, ha coinvolto 3mila e 300 persone dai 13 ai 93 anni. Il 38% attivo nelle regioni del Nord-ovest, il 22% al Sud, il 40% equamente ripartito tra Centro e Nord-est. Altruismo e autorealizzazione sono le spinte che più di altre motivano i volontari. Sette su dieci prestano la loro attività in ambito sanitario, il 36% è impegnato anche in attività sociali, il 30% offre la sua disponibilità nelle emergenze e nelle attività formative, mentre il 14% dedica parte del suo tempo alle campagne di sensibilizzazione e il 4% alle attività internazionali (la somma non corrisponde a 100 perché ogni volontario svolge più di una delle attività descritte).

Per metà degli intervistati la scelta della Croce Rossa è stata dettata dall’ampiezza delle attività che possono essere svolte al suo interno. Il 47% ha aderito alla Cri perché si riconosce nei suoi sette principi e nella sua missione, il 46% per il suo essere internazionale e il 28% per la sua istituzionalità.

«La ricerca», conclude Giuseppe De Rita, presidente del Censis, «offre uno spaccato di una comunità di persone che nella silenziosa concretezza di tante emergenze quotidiane pratica la relazione con gli altri, mostra con il fare che si sono riferimenti valoriali improntanti alla relazionalità, a rapporto con gli altri, che già oggi sono in grado di dare senso alla vita individuale e al nostro vivere collettivo».
 

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