Sostenibilità
Ambiente: no a Commissariamento del Parco del Cilento
Il WWF esulta per il reintegro ad opera del TAR del presidente del Parco del Cilento
di Redazione
AMBIENTE: ESULTA WWF PER DECISIONE TAR SU PARCO CILENTO Una vittoria per la cultura dei parchi ed una brutta figura per il Ministero dell’Ambiente come per altro il WWF aveva preannunciato e previsto all’interno del dossier sulla crisi dei Parchi Nazionali. E’ il giudizio dell’associazione ambientalista alla notizia del reintegro ad opera del TAR del presidente del Parco del Cilento, Giuseppe Tarallo, e dell’intero Consiglio dell’Ente, ricorsi contro il Commissariamento deciso dal Ministro dell’Ambiente ad agosto. A seguito di questa decisione la mobilitazione contro quella che il WWF considerava un’ingiustizia contro i vertici dell’area protetta era stata subito massiccia, dalla Regione Campania a tutte le associazioni ambientaliste nazionali e locali compreso il WWF che ha appoggiato il Presidente con un preciso intervento ad adiuvandum nel suo ricorso. ”Non si e’ trattato di difendere le persone ma cio’ che queste rappresentavano in termini di competenza e conoscenza del territorio” scrive oggi il WWF. E aggiunge: ”Si spera che la sentenza sul Parco del Cilento serva a evitare nel futuro errori di questo genere e mettere i parchi, tuttora a rischio Commissariamento (come denunciato dall’ SOS PARCHI del WWF) finalmente in condizioni di lavorare per la conservazione della natura, svincolati dalle logiche della politica”. ”Quello che era stato giudicato anche dal WWF come una forzatura burocratica ha avuto come effetto immediato la sentenza del TAR. Si tratta di una brutta figura per il Ministero, poiche’ si e’ tentato di risolvere con una forzatura un problema politico interno al Polo – ha dichiarato Gaetano Benedetto, responsabile Rapporti istituzionali del WWF – L’atto del Ministro non era pero’ solo strumentale sotto il profilo politico ma anche sotto quello giuridico. L’aver contestato al Presidente Tarallo la mancata comunicazione del proprio stato patrimoniale, essendo lui Sindaco ed insegnante e quindi dipendente dalla pubblica amministrazione, era un’argomento davvero risibile. Se si fosse data ragione al Ministero dell’Ambiente, la quasi totalita’ dei Presidenti dei Parchi o di altri Enti, si sarebbe trovata in uno stato di illegittimita’ formale. Per quanto riguarda il Consiglio che il Ministero pretendeva di dimissionare si e’ trattato proprio di un errore giuridico, ovvero, si e’ tentato di far passare come obbligatorio e vincolante un parere della Regione che la legge prevede invece come consultivo”.
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