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Fondi al sociale, il giorno più nero

Colpo di mano in Senato: tolti 300 milioni al sociale e distribuiti fondi ad personam. Per minori, detenuti, servizio civile e pace solo 16 milioni. Ne fa le spese anche l'8 per mille statale. E la legge non si può più modificare

di Gabriella Meroni

E' affondata anche la zattera dei disperati. Nella legge di stabilità, in approvazione oggi alla Camera con tanto di fiducia (e quindi non più modificabile), è stato praticamente azzerato il fondo da 315 milioni (già tranche del cosiddetto "fondo Catricalà", presunto "fondo sociale" di Palazzo Chigi) che avrebbe dovuto essere ripartito tra importanti finalità di spesa sociale (università, minori stranieri, missioni di pace, lavoro per i detenuti ecc.).

Ebbene: dopo il passaggio della legge al Senato, di quei 315 ne sono rimasti solo 16. Sì avete letto bene: 16 milioni, che dovranno essere ripartiti tra il Fondo nazionale per il servizio civile, il Fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, il Fondo per il finanziamento delle missioni di pace, il Fondo affitti, il Fondo per lo sviluppo e diffusione della pratica sportiva e le Norme per favorire l'attività lavorativa dei detenuti.

Che fine hanno fatto gli altri 299 milioni? Semplice: sono andati in gran parte a tre dei precedenti destinatari dei 315 milioni, che sono stati estrapolati dalla tabella in cui figuravano con gli altri e ora saranno "premiati" con un finanziamento ad hoc. La parte del leone l'hanno fatta le università, visto che 100 milioni andranno al Fondo per il finanziamento ordinario delle università; altri 52,5 milioni sono stati destinati ai Policlinici universitari gestiti direttamente da università non statali e strutture ospedaliere e 6 milioni al Comitato italiano paralimpico. Mancano però ancora all'appello circa 140 milioni. Che fine hanno fatto?

Rispondere non è facile, perché bisognerebbe andare a cercare tra le pieghe della legge di stabilità, e va comunque osservato che non è detto che i soldi "spariti" da una parte siano automaticamente "girati" da un'altra. Sta di fatto però – come ci segnala non senza disappunto l'onorevole Gabriele Toccafondi, che si era speso alla Camera proprio per salvaguardare i fondi al sociale – che al Senato sono stati inseriti diversi finanziamenti a vari enti, che alla Camera non erano contenuti nel testo di legge.

Qualche esempio? 200mila euro sono stati stanziati a favore della Basilica di San Francesco in Assisi, per l'esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria;  500mila andranno alla Lega italiana per la lotta contro i tumori;  2,4 milioni in tre anni anche alla Fondazione Ebri di Rita Levi Montalcini; un contributo straordinario di 1 milioni alla Fondazione Arena di Verona "nell'ambito della celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi"; 130mila euro al Castello di Udine; 2 milioni di euro all'Ente Giardini Botanici Villa Taranto.

Chicca finale: il fondo dell'8 per mille a gestione statale "è ridotta di 85,5 milioni per l'anno 2013 e 14 milioni per l'anno 2014"; sempre dall'8 per mille si dovranno poi pescare altri 8 milioni che andranno "a interventi diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Provincia di Teramo".
Che dire? Siamo proprio agli sgoccioli…


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