Welfare
Un anno di Intifada: le cifre
Conferenza Stampa del centro palestinese Al Mezan per i diritti umani per il Primo Anniversario dell' Intifada di Al-Aqsa.
Il centro Al Mezan ha presentato un resoconto di: “Un Anno di Intifada, Un Anno di violazioni”. Il documento contiene informazioni riguardanti i danni e le perdite subite dai civili palestinesi alle loro proprietà, e le violazioni e i crimini commessi dalle forze di occupazione israeliane. Da esso emerge l’uso eccessivo e letale di forza usato nei confronti dei civili palestinesi.
682 palestinesi sono morti durante la rivolta.
294 in Cisgiordania, 255 nella striscia di Gaza, mentre 13 Palestinesi sono stati uccisi dentro i confini israeliani del 1948.
Il numero dei feriti é arrivato a 21.480.
I bambini sotto i 18 anni uccisi sono 186, mentre quelli feriti sono 528, e tra di essi 437 resteranno permanentemente disabili.
Le forze di occupazione israeliane hanno intenzionalmente assassinato 41 palestinesi illegalmente in 35 operazioni, in cui altri 22 civili palestinesi innocenti sono stati uccisi.
I palestinesi arrestati nel corso dell’anno sono 1.605, 1.373 dei quali sono ancora in prigione, 218 dei quali sono ragazzi.
Le persone assassinate appartenenti a squadre mediche e di soccorso sono 7 e altre 96 sono rimaste ferite.
Per ciò che riguarda il bombardamento di case residenziali, in particolare di civili palestinesi, le case completamente distrutte nella striscia di Gaza sono 341, in Cisgiordania sono 116, mentre sono state parzialmente distrutte 5.575 sia nella striscia di Gaza che in Cisgiordania.
9.970 ettari di terre coltivate sono state “desertificate” dai bulldozer nella striscia di Gaza e 7.486 in Cisgiordania, mentre 134 pozzi d’acqua sono stati distrutti complessivamente a Gaza e Cisgiordania.
Per ciò che riguarda la chiusura imposta ai territori palestinesi e i suoi effetti sulle diverse attività economiche, il documento stima che le perdite economiche si aggirano sui 3.568.465.218 dollari.
Nella parte finale di questo resoconto il centro Al Mezan rinnova la sua richiesta alla comunità internazionale di provvedere al rispetto degli obblighi internazionali nei territori palestinesi occupati attraverso i mezzi legali a disposizione, e ribadisce la necessità di offrire una protezione immediata e effettiva ai civili palestinesi. Inoltre il centro Al Mezan lancia un appello per evitare ogni forma di politicizzazione delle sofferenze del popolo palestinese e si cerchino modi possibili per compensare i palestinesi per i crimini perpetrati dalle forze di occupazione israeliane, e perseguire i criminali di guerra israeliani, imponendo sanzioni sul paese occupante.
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