Salute

L’impegno scritto sulla pelle

Un tatuaggio sulla pelle per dire che la persona è asbestus free, non contaminata da amianto. Questo il claim della nuova campagna lanciata oggi da ANMIL e dalla sua Fondazione “Sosteniamoli subito” in favore della ricerca scientifica sul tema dell’amianto.

di Carmen Morrone

I corpi tatuati "asbestus free"  sono stati fotografati da Gianni Pinnizzotto e sono stati realizzati manifesti e locandine che da oggi saranno pubblicati e affissi in tutta Italia.

La campagna è stata ideata da Stefania Marini e Michele Mancaniello che hanno vinto il concorso indetto da Anmil e dalla sua Fondazione rivolto agli under 35 in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma e l’Agenzia di Comunicazione Roncaglia e Vikijander. Linguaggio sintetico al di sotto di 140 caratteri, trendy (gli ideatori si preparino a stampare pacchi di tatuaggi adesivi), cool (il tatoo impegnato sfoggiato in feste e in disco).

Persone che possono dirsi asbestus free sono poche oggi. Ma il tatuaggio serve a coltivare l'obiettivo di vivere in case e territori senza amianto, per dichiarare il proprio impegno indelebile, a far consocere questo  tipo di inquinamento e a raccogliere fondi per la ricerca scientifica per combattere le malattie correlate all'asbesto.
Secondo uno studio condotto recentemente da Legambiente, ci sono nel nostro Paese ancora 75.000 ettari di territorio contaminato da amianto e che non sono stati mai bonificati.
Allo stato attuale, sul piano degli effetti sulla salute dei lavoratori, il bilancio è drammatico e purtroppo destinato ancora ed inevitabilmente a crescere.
Nel 2011 (ultimo anno disponibile – Fonte: INAIL Rapporto Annuale 2011) sono state denunciate, ai fini del riconoscimento e dell’eventuale indennizzo, 2.250 patologie correlate all’amianto, pari al 5% delle 46.558 malattie professionali segnalate complessivamente nell’anno.
Dalle stesse statistiche INAIL emerge chiaramente che quello delle patologie da asbesto è un fenomeno in crescita tendenziale: il dato 2011 fa registrare infatti un aumento del 18% nell’ultimo quinquennio (erano circa 1.900 nel 2006) e di ben il 50% nell’ultimo decennio (erano 1.500 circa nel 2001).
Si tratta, peraltro, di un andamento ampiamente atteso in considerazione dei lunghi periodi di latenza che, come già detto, caratterizzano questa tipologia di malattie che possono  manifestarsi e conclamarsi anche dopo decenni dall’esposizione all’agente patogeno e all’incubazione.
Ma il peggio purtroppo deve ancora venire: sulla base di stime elaborate dai tecnici INAIL e da altri esperti in materia, il picco di manifestazione della malattia è previsto intorno al 2025. In tale anno, in base a nostre proiezioni elaborate con l’ausilio di un modello statistico previsionale, si può stimare un numero di almeno 3.500 casi di manifestazione di malattie correlate all’asbesto con una crescita di circa l’85% rispetto all’anno base 2006 e del 56% rispetto ad oggi.
Esistono diversi tipi di malattie causate dall’inalazione di fibre di amianto: sempre sulla base di dati ufficiali INAIL, risulta che attualmente la patologia più diffusa è rappresentata dalle “Neoplasie da asbesto” che hanno colpito 914 lavoratori nel 2011 e che rappresentano pertanto il 40% circa di tutte le malattie legate all’amianto.

Un profilo Facebook ed il sito www.sosteniamolisubito.it forniranno aggiornamenti in tempo reale su iniziative ed eventi legati alla campagna.
Per finanziare i progetti di ricerca le donazioni verranno raccolte attraverso i conti correnti bancario (IBAN IT 45 E 02008 05284 000 102057742) e postale (n. 1006240137).
Inoltre, gli utenti Vodafone, possono donare 2 euro tramite l’invio di SMS al numero 45512.

La campagna è riuscita per la prima volta a riunire la Fondazione ANMIL “Sosteniamoli Subito”, le Organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, UGL e le Associazioni AFeVA (Associazione Familiari e Vittime Amianto) e AIEA (Associazione Italiana Esposti all’Amianto).
 


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