Famiglia

Quoziente Parma: il Forum famiglie fa chiarezza

La "Lettera aperta" di Francesco Belletti, Presidentedel Forum delle associazioni familiari all'assessore ai Servizi sociali del comune Emiliano

di Francesco Belletti

I NUMERI SONO NUMERI: PERO’ ALLE VOLTE DICONO COSE DIVERSE!

Lettera aperta all’assessore Rossi sul Quoziente Parma

La città di Parma è tornata nuovamente sotto i riflettori nazionali, e nuovamente per il Quoziente Parma; l’innovazione, quando è reale, genera sempre dibattito, sia quando la si promuove (è stato il caso del 2010, con l’istituzione di questa misura), sia quando la si mette in discussione, come sta avvenendo in questi giorni, dopo la decisione di “sospensione” del Quoziente Parma adottata dalla Giunta il 26 novembre scorso. Anche il dibattito locale sulle politiche familiari è tornato vivace, in forza di una decisione – la sospensione – oggettivamente controversa. Un dato certamente positivo, questo rinfocolarsi di una discussione partecipata e democratica, soprattutto per una città che pare “condannata” ad essere laboratorio: una prima volta, con la prima “Agenzia per la Famiglia” a livello nazionale, laboratorio di innovazione per le politiche familiari; oggi, con la prima Giunta Cinque Stelle in una città di dimensioni ragguardevoli, come laboratorio di una nuova politica.

Sono convinto che le due innovazioni possano essere alleate, e non contrapposte, come sembrerebbe invece da questo dibattito, e apprezzo la disponibilità dell’assessore Rossi ad intervenire sulla vicenda, anche con numeri e cifre (comunicato del 10 dicembre). Proprio rileggendo i numeri, però, non posso non evidenziare alcuni “fraintendimenti:

1) in primo luogo l’assessore – con qualche verità – che “la Giunta precedente ha investito notevoli risorse nella sperimentazione di tale strumento… e in relazione all’applicazione del Quoziente Parma ai servizi educativi, 520mila euro di mancate entrate nell’anno 2011 e 440mila nel 2012”. Ma queste “mancate entrate” (che disdetta, tasse in meno nelle casse del Comune!), sono da considerarsi, più appropriatamente, un “alleggerimento della pressione tariffaria a favore di famiglie più svantaggiate perché con più figli”, un processo di equità tariffaria “a misura di famiglia” calcolato rigorosamente secondo modelli economici fondati e ben pensati. Dovremmo riconoscere, invece, il coraggio di una Giunta che, in anni così duri per le famiglie, con tasse crescenti a tutti i livelli, ha scelto con coraggio una priorità, le famiglie con figli, e su questa ha deciso di alleggerire la pressione tariffaria.

2) Altro punto toccato dall’assessore è quello dei costi di progettazione che sarebbero stati eccessivamente alti. Ma, caro assessore, l’elaborazione del Quoziente Parma e di tutte le iniziative collegate è stato un lavoro serio e approfondito che non ha voluto lasciare nulla al caso. Non è certo per simpatia che in tante altre città sia stato imitato o che abbia costituito la base di ulteriori adattamenti alle realtà locali.

3) Il Quoziente Parma sarebbe “sospeso in attesa del nuovo decreto attuativo di modifica dell’Isee”. Purtroppo, però, Il nuovo Isee arriverà chissà quando. Di certo non prima del nuovo governo… ma l’attuale formulazione del sottosegretario Guerra “presenta ancora dei punti non condivisibili” come abbiamo evidenziato nel corso dei lavori e se applicata risulterebbe addirittura penalizzante per i carichi familiari. Da questo punto di vista il Quoziente Parma è molto più equo per le famiglie.

4) “l’attenzione dell’Amministrazione si sta concentrando sui nuclei familiari in forte stato di povertà, e la misura di tale criticità non è data dal numero dei figli ma dal tipo di reddito mensile. Questo rimane il nostro parametro di valutazione”. Ed è proprio qui che sta il problema: il reddito non pè un assoluto, ma una condizione che va raffrontata con l’effettivo carico familiare. 30mila euro possono essere tanti per un single, ma drammaticamente pochi per una famiglia con quattro persone o con persone disabili da accudire. Per questo limitarsi ad un criterio puramente ragionieristico senza “leggere” cosa c’è dietro quei numeri è perpetuare una sperequazione che il Quoziente Parma aveva cominciato a modificare

Caro assessore, le scrivo personalmente perché sono stato per anni personalmente coinvolto nello studio e definizione del Laboratorio parma. Certo tutto è perfettibile, ma di sicuro quel lavoro è stato prezioso per l’intero paese. Non buttiamolo via.


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