Politica

De Biase: mobilitarsi per salvarlo

I 60 giorni per la definitiva ratifica scadono il 18 dicembre. Domani arriva alla Camera con le modifiche approvate al Senato. «Non sprechiamo questa occasione», dice il blogger che ha partecipato alla task force per il Decreto

di Giuseppe Frangi

«Le geometrie politiche stanno mettendo a dura prova il Decreto 2.0 che rischia ora di non essere convertito nel suo passaggio alla Camera». È il grido d’allarme lanciato dal sito ItaliaStartUp; intanto anche su Twitter l’hashtag #firmateildecreto sta raccogliendo sempre più consensi.

«Il lavoro, le speranze e le visioni che abbiamo costruito in questo ultimo anno insieme potrebbero così svanire a seguito degli ultimi sviluppi politici» scrive sempre ItaliaStartUp come la riduzione dal 30 % al 20 % delle spese in ricerca e sviluppo come requisito per poter accedere ai benefici previsti per le imprese innovative.

Il Decreto era stato promulgato in Gazzetta Ufficiale il 18 ottobre e fra poco scadranno i 60 giorni regolamentari per la conversione in legge. Il Decreto giunge domani alla Camera. Da quel momento l’Agenda Digitale ed i provvedimenti che mirano a rilanciare l’ecosistema impreditoriale italiano avranno 5 giorni di tempo per diventare legge e segnare un nuovo inizio per la nostra economia. «Sappiamo che è difficile ma decreto agenda digitale e startup si può ancora fare, se i parlamentari sensibili si fanno sentire», dice Luca De Biase. «La struttura del sistema economico italiano ha urgente bisogno di crescita, occupazione, innovazione. Per una voltala p olitica  ha preso l’iniziativa sviluppando un’azione complessa e ambiziosa. In effetti, l’urgenza è tale che la straordinaria attenzione rivolta dalla politica a questo tema, dopo tanto tempo di colpevole sottovalutazione, non deve essere sprecata».

«La Camera lo approva se Pdl non si oppone», spiega il deputato Pd Paolo Gentiloni. «Purtroppo niente modifiche, il governo è in ritardo». Alza il tiro Antonio Fusacchia, alla testa della task force che ha messo a punto il decreto: «Cari deputati della Repubblica adesso avete una grande responsabilità. Non verso il Governo. Verso il Paese». Che insiste sul valore della mobililtazione: «Bisogna mobilitarsi tutti. Ognuno da dove sta, e come può. O sappiamo mobilitarci solo per le spiagge?».

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