Cultura

TiKo tv, la web tv sociale che non c’era

Al via venerdì 14 dicembre la nuova web tv sociale, interattiva e on demand. Dall'Aquila al mondo con storie e protagonisti dal basso

di Redazione

È fissata per venerdì 14 dicembre alle ore 10 e 30 alla Casa del Volontariato in Via Saragat 1 (Campo di Pile) all’Aquila un’inaugurazione: la messa in onda di una nuova realtà del territorio aquilano che ha un respiro nazionale: è tiKo tv, la web tv sociale, interattiva e on demand.

L'idea di unire temi sociali e realtà oscurate dai media generalisti con una tecnologia innovativa, affonda le radici nell’impegno dell'Associazione Culturale L’Impronta  e nella collaborazione dell’Università dell’Aquila, della Provincia dell’Aquila, della Fondazione di Banca Etica, di Technolabs SpA, dell’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica”, dell’Associazione Gentium, di A.F.I.P.O. (Associazione Femminile Immigrate Per le Pari Opportunità).

A tre anni dal terremoto dell’Aquila – sono convinti i promotori dell’iniziativa – non basta ripensare solo ai bisogni della maggioranza, ma anche alle esigenze e alle storie delle minoranze, di coloro che non hanno voce. Per questo il progetto è stato finanziato dal bando Emergenza Abruzzo.
Creare una web tv sociale significa quindi  «avviare una nuova stagione di dialogo con i mass-media e, attraverso essi, con i cittadini. Si tratta di un progetto aperto, duttile, che modella i propri contenuti non dai soliti bollettini di servizio per addetti ai lavori, ma da storie dimenticate e dalle storie dei dimenticati, ingiustizie, economia solidale, iniziative sociali, l'eterna battaglia tra il cittadino e la burocrazia, storie di soprusi ed abusi. Il tutto racchiuso in una mappa interattiva e a “portata di mouse”». Punto di riferimento importante di questa iniziativa è il mondo dell'associazionismo, un'organizzazione di reti, ricca di informazioni, esperienze, spazi di approfondimento e discussione. La nozione di rete permette di lavorare con la diversità e fare della diversità la forza del cambiamento.

«Poiché la normalità è una sovrastruttura culturale e non un concetto naturale» continuano i promotori. «Dalle sovrastrutture che ingabbiano i cittadini in immigrati, emarginati e poveri bisogna uscire non per non parlarne, ma per farne emergere le contraddizioni. La quotidianità è lontanissima dalla normalità, tanto quanto tiKo tv lo è dal giornalismo cui siamo abituati, quello che spara in prima pagina l’immigrato solo quando commette un reato, quello che riconosce l’esistenza del povero solo quando non fa sentire troppo la sua presenza, quello che stende tappeti rossi per potenti e mai per il cittadino qualunque».

Non solo il punto di vista, ma anche la struttura della WebTv è innovativa, poiché è affiancata da professionisti che fungono da interfaccia tra la redazione e i protagonisti delle storie (senza fissa dimora, immigrati, usurati, vessati, …), gli esperti assistono i redattori durante lo svolgimento di servizi e interviste.
I protagonisti e i diretti interessati sono, gli “ultimi”, chi non ha voce, chi subisce giornalmente vessazioni di ogni tipo. Chi non ha il diritto di parlare e di farsi sentire. La voce di chi è più sofferente, la voce di chi è in pericolo, di chi sta per naufragare. Chi non trova spazio nei canali tradizionali, perché ritenuto non finanziariamente attrattivo o perché troppo scomodo.

tiKo tv vuol essere un’informazione che viene "dal basso". Una comunicazione bidirezionale in cui non c’è un’emittente attiva e un ricevente passivo, in cui non c’è, dunque, un "alto" e un "basso". L'offerta dei video è costantemente aggiornata e proviene sia da filmati prodotti dalla redazione tiKo tv, sia da contributi esterni.
 

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