Salute

Aids, dall’Italia zero fatti

Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l'Aids l'appello delle ong: «Monti passi dalle parole ai fatti». Mantre in Italia preoccupa la fase avanzata in cui si scopre di essere sieropostivi

di Redazione

Lo scorso ottobre, a Milano, in occasione del Forum sulla Cooperazione Internazionale, il premier Mario Monti aveva rassicurato: «L’Italia intende continuare a contribuire al Fondo Globale e certamente non si ritirerà da esso». A fine agosto infatti Elisabetta Belloni, Direttore della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari Esteri, aveva annunciato l’intenzione dell’Italia di recedere dal Fondo Globale per la lotta all'Aids, alla Tubercolosi e alla Malaria, «in quanto non siamo in grado di assicurare gli impegni finanziari presi». Tutti però avevano guardato con preoccupazione all’aggiunta (non da poco) che Monti aveva fatto: «ma lo finanzieremo solo nel momento in cui il bilancio ce lo permetterà». Come a dire: ci pensi il prossimo governo.

La ritirata italiana – Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l’AIDS, che ricorre il 1° dicembre, le ong riunite nell’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids, rilanciano l’allarme: «Tali dichiarazioni rimangono al momento mere enunciazioni, in quanto nessuna delle Amministrazioni competenti si è assunta ad oggi la responsabilità di dare loro sostanza», denuncia Stefania Burbo. «Il disegno di legge di stabilità 2013, inoltre, non contiene alcun riferimento al Fondo Globale, sebbene preveda il rifinanziamento di vari Fondi Multilaterali di Sviluppo». Quando il Fondo è nato, nel 2001, l’Italia è stata in prima linea come impegno e come finanziamenti erogati. Ma la storia poi è stata una parabola discendente. Il nostro Paese ad oggi deve ancora versare al Fondo i contributi promessi per il 2009 e il 2010, pari a 260 milioni di euro. Considerando che i due terzi del contributo italiano alla lotta contro l’HIV/AIDS erano erogati attraverso il Fondo Globale, sottolinea l’Osservatorio, «l’impegno dell’Italia per contrastare la pandemia nei Paesi in via di sviluppo si è ora praticamente azzerato».

Nel mondo – Secondo il nuovo rapporto di Unaids – il Programma delle Nazioni Unite di lotta contro l’Aids – i progressi nella lotta contro la pandemia sono significativi e continui, con un tasso di nuove infezioni in calo del 50% in Paesi a basso e medio reddito tra il 2001 e il 2011. Ancora, però, ci sono nel mondo  6,8 milioni di persone che avrebbero diritto alla terapia salvavita e non vi hanno accesso, mentre ancora la metà dei 34 milioni di sieropositive esistenti al mondo, ancora la metà non conosce il proprio stato.

E in Italia? – Secondo il report dell’ISS, nel 2011 sono stati diagnosticati 5,8 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti. Nella maggior parte delle regioni l’incidenza dell’infezione da HIV ha un andamento sostanzialmente stabile, ma in alcune aree (Bolzano, Sassari, Valle d’Aosta, Umbria, Sicilia) appare in aumento. Nel 2011 l’incidenza più bassa è stata osservata in Calabria e quella più alta in Valle d’Aosta. Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2011 sono maschi nel 75% dei casi. L’età mediana è di 38 anni per i maschi e di 34 anni per le femmine. Quasi una persona su tre diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera. E più della metà dei casi segnalati con una nuova diagnosi di HIV era già in fase avanzata di malattia. Continua a crescere la quota di nuove infezioni attribuibili a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono il 78,8% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 45,6%; MSM 33,2%). In occasione della Giornata Mondiale di lotta contro l’AIDS, sabato 1 Dicembre 2012, gli esperti del Telefono Verde AIDS e IST (800.861.061), dalle ore 10.00 alle ore 18.00, saranno a disposizione per rispondere a quesiti, chiarire dubbi e fornire indicazioni in merito ai centri diagnostico-clinici e alle organizzazioni non governative che si occupano di HIV, AIDS e IST presenti sul territorio nazionale.


Aderiscono all'Osservatorio Italiano sull'Azione Globale contro l'AIDS le seguenti ONG:
ACRA, ActionAid, AIDOS, AMREF, CCM, CeLIM, CESTAS, CESVI, COOPI, COSPE, COSV, Intervita, ISCOS, Medici con l’Africa CUAMM, Medicus Mundi, World Friends.

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA