Non profit

Gli inglesi in fila per il pane

Il Guardian racconta l'altra faccia del Regno Unito, dedicando una sezione speciale ai racconti di vita della recessione: il paese che non ce la fa.

di Ottavia Spaggiari

 

A vedere il titolo che il Guardian ha dedicato alla nuova sezione del suo sito web, sembra di essere capitati nel secolo sbagliato e di leggere online uno speciale dedicato alla situazione britannica nell’immediato dopoguerra. Invece il Breadline Britain Project, letteralmente il progetto della “fila per il pane”, sfortunatamente non potrebbe essere più attuale.

Il Guardian ha deciso di dedicare un’intera sezione speciale all’analizi delle conseguenze che la recessione ha avuto sulle famiglie e sui singoli cittadini, in tutto il Regno Unito, delineando uno spaccato drammatico. L’obiettivo del progetto è di raccontare le difficoltà incontrate dalla popolazione, mentre il costo della vita aumenta, il reddito delle famiglie è in diminuzione e i tagli alla spesa pubblica rischiano anche di mettere a repentaglio l’efficacia degli ammortizzatori sociali.

Composto da sei cortometraggi documentari, strutturati in veri e propri ritratti di cittadini costretti dalla crisi all’indigenza, lo speciale intende raccontare storie, spesso trascurate di cittadini che si sono  trovati in difficoltà e delle organizzazioni non-profit che stanno sostituendo lo stato nello sviluppo di una rete di supporto sociale. I video documentari sono stati diretti dal regista Peter Gordon della BBC e finanziati dalla Joseph Rowntree Foundation. “E stata un’esperienza molto complessa." Ha dichiarato Gordon, al Guardian. “Mi è successo spesso, a fine riprese, di sentirmi depresso e scoraggiato vedendo la lotta quotidiana a cui queste persone sono costrette ma, allo stesso tempo, molte volte mi sono trovato ad ammirare questi cittadini, osservando la loro resilienza e la determinazione ad uscire dallo stato di indigenza, per costruirsi una vita migliore.”


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