Economia

Iva per le coop sociali, la partita non è ancora finita

Il presidente di Federsolidarietà – Confcooperative Guerini si appella al Governo e sottolinea «un rinvio peserebbe come una spada di Damocle sulla programmazione delle attività di enti pubblici e cooperative»

di Redazione

«È di vitale importanza che nella legge di stabilità ci sia un impegno forte per un provvedimento che non sia solo un rinvio al 2014, ma che scongiuri, sin da ora, l’aumento dell’IVA dal 4 al 10%. Sarebbe effetto annuncio negativo per settore e utenti». Lo ha detto Giuseppe Guerini presidente di Federsolidarietà – Confcooperative e portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane nel settore Sociale.
 
«L’Unione Europea», ha continuato Guerini, «ha già avviato una fase di consultazione con i Governi proprio su questo argomento e nel 2013 modificherà le aliquote IVA. Con un rinvio si abdica e si rinuncia così a ogni possibilità di confronto con gli uffici comunitari».
 
«Tutto questo, mentre le politiche europee, dall’iniziativa sull’impresa sociale della Commissione al Single Market Act II approvato il 3 ottobre scorso, vanno nella direzione opposta», spiega il presidente, «1) lo sviluppo di buone pratiche tra Stati Membri sull’adeguamento dei regimi fiscali nazionali a favore delle imprese sociali; 2) non ostacolare le normative nazionali in materia fiscale, come quella che si applica alle cooperative sociali».
 
«Un rinvio peserebbe come una spada di Damocle sulla programmazione delle attività di enti pubblici e cooperative sociali», ha concluso Guerini, «rischiando addirittura di antipare ricadute occupazionali negative. Chi assumerebbe un lavoratore nel 2013 sapendo che a distanza di un anno l’IVA, per le prestazioni socio sanitarie ed educative, aumenterà del 150%?».


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