Famiglia

Scarpati:«Occorre ragionare su forme di protezione nuove»

Esce il libro "I diritti dei bambini" scritto da Marco Scarpati: una riflessione sulla condizione dei bambini in Italia e non solo.

di Redazione

Un bambino che si affaccia al mondo è la foto di copertina del nuovo libro di Marco Scarpati dal titolo “I diritti dei bambini” (edizioni Infinito). «Il bambino è incorniciato da un tondo che ricorda la cover di una fortunata serie di libri gialli. Il tema dei diritti dei bambini è un po’ un giallo – considera Marco Scarpati-. Ci sono vittime e responsabili di negligenze e superficialità. E ci vuole tutto l’impegno di un investigatore per trovare  la soluzione affinchè questi diritti siano applicati. Proprio in questo momento in cui non sono rispettati».
Il volume è un saggio o un manuale?
È un’analisi di casi di giurisprudenza, di esperienze, soprattutto sui temi su cui ho lavorato in tutti questi anni, come la violenza, lo sfruttamento, l’adozione. Un’analisi con uno sguardo all’estero per dare più ampio respiro al dibattito italiano che valutando le esperienze straniere può trovare buone pratiche. L’Italia, anziché cercare la soluzione per anni, potrebbe osservare quelle già adottate all’estero e partire da lì per trovare quella più adatta.
Quali sono i Paesi più virtuosi?
Non ci sono Paesi totalmente virtuosi. Ci sono Paesi che hanno realizzato pratiche migliori. Il tema dell’interesse del minore è stato affrontato bene nei Stati Uniti e in Inghilterra, quello dell’ascolto del bambino conta apporti interessanti dal Nord Europa. Contro lo sfruttamento sessuale ci sono esperienze di lotta e prevenzioni con buoni risultati da parte di Paesi in via di sviluppo come le Filippine. Questi Paesi hanno dovuto fronteggiare fenomeni profondi e diffusi e per questo hanno dovuto studiare e sperimentare soluzioni e per questo la loro testimonianza è preziosa.
Il sottotitolo del suo libro è “come aiutare noi e i nostri figli a diventare adulti migliori”. Un consiglio?
In un bambino fatto e diritto sono la stessa cosa. Un bambino è come il latte: ha una data di scadenza breve. Si deve intervenire subito sui fatti per evitare danni e subito dopo si comincia a parlare di diritti. Per un adulto sei mesi, un anno, è un tempo relativo. Per un bambino sei mesi è un tempo molto lontano. Avendo come quadro complessivo i diritti, occorre ragionare velocemente sui fatti. Perché i fatti se non presi subito modificano anche i diritti. Se io ristabilisco un diritto in un tempo lungo, al bambino consegue un danno. Per un bambino stare senza genitori per cinque anni diventa un fatto non più riparabile. A volte si fanno danni mastodontici…
L'intervista completa su www.piattaformainfanzia.org

CHI E’
Marco Scarpati è avvocato, docente di Tutela internazionale dei diritti umani all’Università Bicocca di Milano e diritto dell’infanzia e della famiglia all’Università di Parma. Marco Scarpati è anche autore di vari libri, tra cui Il rumore dell’erba che cresce (Infinito Ediz. 2006) un intenso diario-racconto sulla prostituzione minorile e il traffico di bambini in Cambogia.


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