Mondo

Bush: Bin Laden usava anche false ong per finanziarsi

Il presidente ha stilato una lista di 27 organizzazioni, tra cui alcune non profit

di Gabriella Meroni

George Bush ha ordinato il congelamento dei fondi detenuti negli Stati uniti da 27 “entità” sospettate di legami con la rete di Osama bin Laden e ha minacciato di bloccare anche quelli di banche straniere se queste non collaboreranno con gli Usa nella loro guerra finanziaria al terrorismo. “Faremo loro mancare i fondi che alimentano i terroristi”, ha detto il presidente americano in una conferenza alla Casa bianca nel corso della quale ha annunciato di aver firmato domenica sera i necessari decreti presidenziali (executive orders) a questo proposito. Della lista fanno parte per ora “organizzazioni terroristiche”, individui specifici, una società che “funziona come prestanome del terrorismo” e diverse organizzazioni non a fini di lucro. Il presidente americano ha anche precisato che la lista è solo provvisoria e che altre personalità o organizzazioni saranno aggiunte ad essa, via via che gli Stati Uniti otterranno informazioni sufficienti. Il ministro del Tesoro Paul O’Neil, che partecipava alla conferenza stampa insieme a Bush e al segretario di Stato Colin Powell, ha aggiunto che sarà chiesto a tutte le istituzioni finanziare che hanno affari con organizzazioni legate ai terroristi di collaborare con gli sforzi degli Stati Uniti: “Avranno due possibilità – ha detto O’Neil – o collaborare con noi o avranno tutti i loro fondi negli Usa congelati”. Resta tuttavia da vedere quando saranno efficaci questi decreti presidenziali, visto che nel 1998 il presidente Bill Clinton ne aveva firmato uno analogo, nel quale si nominavano bin Laden, due persone a lui collegate e la rete al Qaeda network ordinando il congelamento die loro beni negli Stati Uniti. Le autorità federali, tuttavia, non sono state in grado di localizzare questo tipo di beni. “Una delle ragioni per le quali teniamo questa conferenza stampa alla Casa Bianca – ha spiegato ancora Bush – è per far capire al popolo americano che questo è un tipo diverso di guerra, un tipo di guerra che può richiedere molto tempo e che si combatte su vari fronti e uno di questi fronti è quello finanziario”. “Cercheremo di bloccare il flusso dei fondi – ha aggiunto il presidente americano – se ci riusciremo lo faremo da soli, altrimenti chiederemo aiuto ad altri Paesi”. (Cnn)


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