Famiglia

Le famiglie fischiano Monti

Protesta delle famiglie numerose: dinanzi a un governo che non li considera, i bambini lasciano la sala quando parla il premier.

di Redazione

«Se i bambini non vengono ascoltati, meglio che se ne vadano. I nostri bambini non si prestano a scaldare le sedie»: così alla chiusura del Festival della Famiglia, quando Mario Monti ha preso la parola, i bambini dell’Associazione Famiglie Numerose hanno lasciato la sala. Lasciando un silenzio pesante e molto eloquente. Sono rimasti i genitori, in piedi, ad ascoltare le dichiarazioni del Premier, incalzato dalla platea che chiede "non sussidi ma giustizia ed equità", "parole e non fatti".

Mario ed Egle Sberna (nella foto), presidenti dell’ANFN, insieme al figlio Manuel hanno poi consegnato nelle mani del premier la lettera "Perché?" (in allegato): davanti a tante ingiustizie, a tante domande senza risposta non sarà più possibile per il Governo ignorare le famiglie e le loro legittime richieste di equità.

 

Mario Sberna e Mario Monti.

La lettera inizia così: «Sono momenti indubbiamente duri e difficili per l'Italia e gli Italiani; ma ci sono degli Italiani che più di tutti gli altri avvertono queste difficoltà, e chiedono dei perché che sino ad oggi sono rimasti senza risposta. Sono le famiglie con figli. Abbiamo raccolto queste domande per sottoporle a Voi, le più importanti cariche istituzionali del nostro amato Paese, affinché ci siano fornite non solo delle risposte, ma, soprattutto, delle soluzioni». Seguono 25 perché. Si parte con «perché l'Italia è tra i paesi che destina in assoluto meno risorse alle famiglie con figli?» per arrivare a «perché i nostri giovani non riescono ad avere un futuro lavorativo?».

Monti nel suo intervento ha detto che «è grazie alle famiglie, alla loro vocazione solidale e alla loro volontà di risparmio che l'Italia è stata in grado, ed è in grado tuttora di resistere alla crisi, è alle famiglie che dobbiamo essere grati, la famiglia è un volano per la crescita, è una risorsa indispensabile per il Paese. La capillarità e la tenuta del sistema familiare hanno consentito al sistema di reggere. Se siamo stati capaci di fermarci a pochi centimetri dall'abisso lo dobbiamo anche alla forza della rete familiare».

Il Presidente Mario Monti ha quindi difeso le manovre del Governo: «Vorrei un Paese che si muove in anticipo mosso dalla speranza di fare meglio, non per paura di precipitare. Sono orgoglioso nel complesso, se avessimo avuto giorni e non ore avremmo sicuramente fatto meglio. In passato si è promesso troppo senza avere la possibilità di mantenere, ecco perché siamo arrivati a questo punto».
Nella giornata conclusiva del festival della Famiglia, il premier non ha fatto nessuna promessa, ma ha ribadito il fatto che per il 2013 sia stato previsto «uno stanziamento aggiuntivo di 50 milioni di euro per le politiche familiari e di 25 milioni per quelle giovanili».  

Pesante anche il commento di Daniele Udali, presidente di AFI- Associazione delle Famiglie: «È davvero singolare che per parlare di famiglia ancora una volta si sia chiamato un coro in cui la famiglia praticamente non c’era. Ancora una volta belle parole, ma poca concretezza per i nostri desideri e proposte di equità fiscale per le famiglie italiane. Abbiamo sentito definire il Piano Nazionale della Famiglia come il nostro libro dei sogni, ma come ha detto Belletti, "Noi abbiamo davanti delle famiglie concrete con cui confrontarci, non un libro dei sogni”. In attesa di tempi migliori, che sembrano non arrivare mai, diamoci da fare per non mollare la presa, continuiamo ad essere attivi nei nostri ambiti, a stare vicino ai nostri amministratori locali, sensibilizzarli e far crescere in loro la convinzione che amministrare con le famiglie può davvero diventare il primo passo per migliorare il benessere della comunità locale». Il vicepresidente di Afi, Roberto Bolzonaro, ha definito «elemosina» i 50 milioni di cui ha parlato Monti.


 


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